Il volo è partito mercoledì mattina poco prima delle sette, per fare la maggior scorta possibile di Sole. L’obiettivo era di quelli ambiziosi: essere il primo velivolo a energia solare a rimanere in volo per 24 ore consecutive , riuscendo quindi a raccogliere e accumulare durante il giorno le energie necessarie per la buia notte. Tante cose potevano andare storte, una giornata poco luminosa, un vento troppo forte poteva far spendere forze eccessive, il pilota poteva accusare lo stress: tante cose che potevano costringerlo ad un atterraggio di emergenza prima della fine delle batterie. E invece tutto è finito bene, anzi meglio delle aspettative.
Con il suo pilota Andre Borschberg, Solar Impulse ha sorvolato le Alpi e il massiccio del Giura ad una quota massima di 8.500 metri: il quadrimotore di 1500 chili, con un’apertura alare di 61 metri interamente ricoperta da celle fotovoltaiche, faceva affidamento sulle sue 12 mila celle solari ( montate sulle ali e sulla fusoliera) per alimentare le batterie che lo hanno mantenuto in volo per tutta la notte.
Una lunga notte, quella del pilota e dell’aereo, che sono rimasti in volo per 26 ore , riuscendo a resistere fin quando il Sole non è sorto di nuovo sulla base aerea Payerne (alle 5:43). Il velivolo sarebbe addirittura riuscito a risparmiare 3 ore di energia nelle proprie batterie : risultato superiore alle più rosee aspettative.
“Niente ci può fermare da un altro giorno e una notte di volo… e dal mito del volo perpetuo” ha commentato un entusiasta Bertrand Piccard, l’avventuriero che guida l’iniziativa.
Si tratta, d’altronde, della prima volta che un aereo a energia solare riesce a resistere in volo una notte intera. Con la meta del volo non-stop raggiunta, ora il progetto punta al giro del mondo per il 2013-2014 . Con l’obiettivo di convincere l’opinione pubblica che l’energia alternativa sia un’opportunità da cogliere, anche sulla terraferma.
Claudio Tamburrino