Sonic: addio Bleem, è stato bello

Sonic: addio Bleem, è stato bello

Il noto emulatore commerciale di Playstation non è più fra i vivi. Bleem! lascia ai posteri la storia del topolino che sconfigge l'elefante
Il noto emulatore commerciale di Playstation non è più fra i vivi. Bleem! lascia ai posteri la storia del topolino che sconfigge l'elefante


Roma – L’avventura di David Herpolshimer, CEO di Bleem!, e Randy Linden, il programmatore, si è conclusa definitivamente proprio in questi giorni. Sull’ home page del noto emulatore commerciale di Playstation si trova infatti un’unica grande immagine che raffigura il noto porcospino di Sega, Sonic the Hedgehog, che con una lacrimuccia deposita un fiore sulla tomba di Bleem!: sulla lapide si legge “Aprile 1999 – Novembre 2001”.

Come molti appassionati di giochi ricorderanno, Bleem! è il parto travagliato di due giovani americani che un giorno decisero di lanciare al mondo la loro sfida: un emulatore Playstation commerciale che facesse impallidire qualsiasi altro tentativo precedente di emulare la nota consolle di Sony.

Fra questi propositi ed il realizzo concreto e definitivo dei loro progetti vi si trovano interposte mille vicissitudini ed incidenti di percorso: due dissanguanti causa legali con Sony, ritardi a non finire, qualche crisi di nervi dell’unico programmatore del team, versioni false del Bleem! fatte circolare su Internet e contenenti deleteri cavalli di Troia, ondate di protesta da parte di chi acquistò le prime, bacatissime, versioni del prodotto.

Le vicende del Bleem! furono seguite con particolare interesse dai media del settore, questo perché la causa giudiziaria che Sony intentò alla minuscola software house – in cui la accusava di infrangere le sue proprietà intellettuali e di danneggiare i propri marchi – avrebbe potuto decidere le sorti di moltissimi altri emulatori più o meno commerciali che facevano girare su computer giochi scritti per le console. Al contrario di Connectix, che all’epoca sviluppò un emulatore di Playstation per Mac, Bleem! vinse entrambe le cause con Sony.

In una vecchia intervista che Punto Informatico fece al team di Bleem!, Herpolshimer affermò: “Bleem! non è un tool pirata, in nessun senso. È un software per consentire a chi possiede il PC di giocare ai tanti giochi prodotti per Playstation. Bleem! non è un sostituto o un’alternativa alla Playstation, ma solo un simpatico accessorio”

La prima vittoria nei confronti del colosso giapponese convinse il team a sviluppare una versione del loro emulatore che girasse anche su Dreamcast: il software, che era stato annunciato a maggio del 2000, fu reso disponibile soltanto 11 mesi più tardi (durante i quali Sony intentò la sua seconda causa legale). Bleemcast, questo il nome dell’emulatore di Playstation per Dreamcast, fu venduto unicamente con la versione di Gran Turismo 2 in bundle.

Si può facilmente intuire come il successo di Bleemcast, con la dipartita di Sega dal mercato delle console, sia stato esiguo: ma del resto anche il Bleem! originale non se la doveva passare granché bene dal momento che il prezzo della Playstation nel frattempo scese a 90$ (il Bleem! ne costava 25) e su Internet si trovavano ormai una certa quantità di emulatori shareware.

Se a tutto ciò si aggiunge il fatto che la Playstation 2 e Xbox sono protette contro l’emulazione, e questo sia attraverso precauzioni di natura legale sia attraverso tecniche hardware e software, è facile comprendere perché, per il Bleem!, fosse arrivato il momento del commiato. R.I.P.

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Pubblicato il
20 nov 2001
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