Da una parte sembrano ormai schierati quegli utenti consapevoli, attenti ad ogni stratta sulla privacy annunciata dal social network più popolare del web, Facebook. E da questa fazione è piovuta più di una critica , a causa di oscure impostazioni nonché di condivisioni troppo allegre tra il sito in blu e svariate applicazioni gestite da terze parti. C’è però un altro ecosistema di utenti social che appare decisamente meno informato sui potenziali attacchi alla riservatezza condotti a mezzo Facebook. Ma anche meno interessato a tutelarsi, riempiendo di informazioni personali bacheche e profili . A fare luce su questa particolare categoria di utenti, una recente analisi pubblicata dal Consumer Reports National Research Center .
Uno studio – incluso nel più generale report State of the Net 2010 – condotto a partire da un campione di 2mila nuclei familiari statunitensi, di cui circa 1300 hanno dichiarato di utilizzare abitualmente piattaforme social come Facebook e MySpace. Un primo dato che ha sorpreso gli analisti, dato che appena un anno prima le famiglie a stelle e strisce alle prese con i social network erano circa la metà.
Ma i risultati più preoccupanti per Consumer Reports hanno riguardato la delicata sfera della privacy. Il 40 per cento degli intervistati ha infatti dichiarato di aver postato online la propria data di nascita completa , abbandonandosi alla mercé dei vari rapinatori d’identità. E pare che siano stati 1,7 milioni i nuclei familiari ad aver sperimentato furti d’identità online nel corso del 2009.
Addirittura 5,4 i milioni di utenti statunitensi che avrebbero nello stesso periodo abboccato a messaggi truffaldini di posta elettronica, concedendo preziose informazioni personali agli scammer . Tornando a Facebook, pare che il 45 degli utenti abbia postato online fotografie ritraenti la propria prole , spesso di minore età. E che l’8 per cento abbia scritto online il proprio indirizzo .
“Molte persone utilizzano i social network per condividere informazioni personali e foto con i propri amici, nella maniera più rapida e facile possibile – ha spiegato Jeff Fox di Consumer Reports – Ma esistono molti rischi, che potrebbero essere prevenuti per mezzo di efficaci controlli della privacy offerti dai vari siti”.
E la stessa Consumer Reports ha stilato una speciale classifica delle sette cose da evitare accuratamente su Facebook . Innanzitutto, non utilizzare una password debole, facilmente intuibile. Quindi evitare di inserire la propria completa data di nascita e di rivelare a tutti il nome dei propri figli. Infine, non rivelare all’intero popolo social che si è via da casa per un mese. Pare che il 3 per cento degli intervistati l’abbia fatto.
Mauro Vecchio