New York – Dopo quella con la California , anche la causa pendente tra la Federal Trade Commission e Sony BMG sembra volgere al termine: la multinazionale ha raggiunto un accordo con la commissione, per rispettare il quale dovrà adoperarsi per eliminare il rootkit diffuso dalla vituperata protezione XCP dei CD-Audio e rimborsare gli utenti colpiti dall’agente software invisibile .
Come già successo in precedenza, Sony BMG non ha ammesso di avere sbagliato con la commercializzazione dei CD protetti dal rootkit: l’accordo prevede solo la realizzazione di strumenti software per la disinstallazione del malware, e 150 dollari di rimborso per gli utenti infettati. Sony dovrà inoltre mantenere notizia della causa sul proprio sito web per due anni.
Deborah Platt Majoras, presidente della FTC, si è espressa duramente riguardo la faccenda: “Le installazioni di software segreto che crea rischi di sicurezza sono intrusive e illecite. Le società devono comunicare adeguatamente eventuali limitazioni sull’utilizzo dei prodotti da parte dei consumatori, in modo che questi possano prendere decisioni consapevoli riguardo l’opportunità di acquistare e installare quel prodotto”.
Secondo FTC, il software di Sony “esponeva i consumatori a rischi di sicurezza significativi ed era irragionevolmente difficile da disinstallare”. Il rootkit veniva usato per monitorare le abitudini di ascolto degli utenti e impediva la copia illimitata del disco. Oltre al rimborso, i consumatori colpiti potranno scegliere di farsi sostituire il CD infetto con uno privo di software nocivo, almeno fino al 31 giugno del 2007.
L’accordo è stato votato all’unanimità dalla FTC (5 voti su 5), e verrà ora esposto al giudizio del pubblico per 30 giorni. Alla fine di questo periodo la commissione prenderà la decisione finale sulla causa.
Alfonso Maruccia