Grouper, un sito per la condivisione di materiale multimediale, acquistato quasi un anno fa da Sony per 65 milioni di dollari , cambia pelle : cambia pure il nome, visto che da oggi in poi si chiamerà Crackle e il suo compito sarà quello di scovare registi e altri talenti per il cinema in tutto il mondo.
Sony decide quindi di abbandonare il rischio di competere ad armi impari con il colosso GoogleTube. Un mercato, quello dei video degli utenti, che a sentire il management dell’azienda non garantirebbe peraltro particolari introiti pubblicitari, su cui invece punta Google. “Non è un affare per noi” ha detto Josh Felser, fondatore e ora vicepresidente di Grouper/Crackle: “Il contenuto non è esclusivo ed è difficile da monetizzare . Gli investitori non vogliono che il loro contenuto sia associato a video di qualcuno che salta giù da un tetto e atterra sulla testa”, una battuta che si riferisce ad un genere di video, demenzial-comico, che va per la maggiore in rete tra le clip realizzate dagli utenti.
Per questo Crackle tenterà invece di promuovere la realizzazione di vere e proprie puntate pilota di nuovi show : unendo i voti della redazione e dei navigatori, ai video che riscuoteranno più successo verranno offerti dei contributi per realizzare altri episodi . Si parte da 2mila dollari e si sale fino a 20mila: e ai più votati, ogni quattro mesi sarà offerta l’occasione di volare a Los Angeles per parlare delle proprie idee e dei propri progetti ai produttori Sony.
L’idea non è neppure del tutto originale: ci hanno provato in molti a fare qualcosa del genere, basti citare Metacafe o la stessa Google che in passato ha offerto incentivi economici. Lo scorso aprile ci aveva provato anche Microsoft, indicendo un concorso per realizzare contenuti da inserire sulla piattaforma Live della Xbox. Questa volta però è Sony, quindi un autentico produttore di intrattenimento, a fare un passo verso gli aspiranti cineasti : i contenuti prodotti, finiranno anche su PlayStation, computer Vaio e tv Bravia.
La piattaforma è divisa in canali: ognuno presenta dei contenuti specifici, come video divertenti, animazioni o reality show. In ciascuno dei canali sono presenti più filmati che possono esser votati, inviati agli amici per condividerli o pubblicati sul proprio blog. Felser rincara la dose: “Stiamo costruendo una strada che porta ad Hollywood e alla fama”. Oltre a promuovere i video pubblicati anche su altre piattaforme come MySpace o Facebook, infatti, al filmato più votato dell’anno sarà garantita anche la possibilità di venire distribuito nelle sale cinematografiche, e potenzialmente quindi concorrere per un Oscar .
Luca Annunziata