Saranno in pochi a sentirne la mancanza , a più di 20 anni dalla sua fallimentare introduzione sul mercato occidentale. Nel prossimo marzo Sony effettuerà l’ultimo giro di spedizioni degli apparecchi MiniDisc , il supporto ottico che avrebbe dovuto mandare in soffitta le audiocassette nel lontano 1992. Un fiasco colossale al di fuori del mercato giapponese, con meno di 50mila lettori venduti negli Stati Uniti a prezzi decisamente proibitivi.
Protetti da un piccolo box di plastica colorata, i supporti ottici di Sony si presentavano agli amanti del suono con un diametro di 64 millimetri, capaci di riprodurre un contenuto audio della durata massima di 74 – poi 80 – minuti. Nei proclami del colosso dell’elettronica di consumo, la tecnologia MiniDisc avrebbe migliorato la qualità del suono offerta dalle audiocassette, evitando degradazioni del contenuto per un periodo non inferiore a tre decadi.
Negli anni successivi l’esplosione dei compact disc (CD) e del formato MP3 regalava agli ascoltatori tecnologie più economiche ed affidabili per il consumo di musica o la registrazione di tracce audio. La diffusione dei MiniDisc restava alta soltanto in Giappone , dove il costo dei CD era più elevato. Due anni fa, i vertici di Sony avevano già optato per l’addio ai lettori portatili della serie Walkman . Dalla prossima primavera, in soffitta ci andranno tutti gli apparecchi stereo da salotto. ( M.V. )