Nel corso di una conferenza tenuta presso la Society for Information Display di Seattle, Sony ha mostrato un rudimentale display OLED da 4,1 pollici avvolgibile , in grado riprodurre immagini e filmati in alta definizione (contrasto 1000:1 e 16,7 milioni di colori visualizzabili) con una risoluzione di 432×240.
In grado di funzionare anche se parzialmente o completamente piegato, il display è stato messo alla prova su uno strumento che ne ha testato le capacità facendolo avvolgere e svolgere continuamente attorno a un cilindro del diametro di quattro millimetri, senza che l’immagine venisse in qualche modo disturbata. Le linee verticali che si notano sulla superficie sono, come spiegato dai tecnici, un indice dello stadio di prototipo.
Il display, realizzato con un nuovo materiale chiamato peri-xanthenoxanthene (PXX), funziona grazie a una serie di transistor organici di nuova concezione, una caratteristica che gli permette di essere particolarmente sottili, una qualità che elimina la necessità di componenti rigidi che priverebbero questo strumento della sua principale caratteristica: ovvero quella di essere estremamente flessibile.
Sony è solo l’ultima di una serie di aziende che, particolarmente negli ultimi mesi, hanno svelato display più o meno flessibili, anche se già un primo modello nipponico era stato svelato nel 2007. Nel frattempo anche HP e Samsung hanno adocchiato questo mercato intuendo le sue potenzialità nel prossimo futuro.
Giorgio Pontico