A Tokyo e a Seoul sono in corso incontri ai massimi livelli: sia Sony che Samsung stanno pensando a come rimettere a posto i conti e garantire massimi profitti per le proprie attività delle rispettive divisioni mobile. Per farlo, le scelte che opereranno saranno molto diverse: Samsung sarebbe sul punto di dare il benservito al manager che l’ha resa comunque la prima azienda del settore , mentre Sony si impegnerà in un importante ristrutturazione economica per ottimizzare le operazioni.
Le voci che arrivano da Seoul non sono incoraggianti per le sorti di Jong-Kyun Shin, che al momento guida la divisione mobile di Samsung: il manager potrebbe essere presto messo alla porta, perdendo la carica di co-CEO e cedendo il posto all’attuale responsabile della divisione elettrodomestici e TV, BK Yoon. Quest’ultimo finirebbe per tenere in mano le redini di due divisioni fondamentali per il business consumer dell’azienda: inoltre, dovrebbe prendersi cura anche dello sviluppo delle soluzioni per la domotica e la Internet of Things del marchio coreano, dividendosi tra parecchi impegni a cui tenere testa. Al suo posto dovrebbe invece restare Kwon Oh-hyun, l’altro co-CEO, che al momento è impegnato nella produzione dei componenti elettronici come memorie e schermi per conto di Samsung.
Naturalmente la scelta di Samsung è facilmente spiegabile con il robusto calo di utili registrato dalla sua divisione mobile nell’ultimo trimestre: il brusco mutamento dei valori in gioco è senz’altro frutto delle mutate condizioni di mercato , con i produttori cinesi low-cost che fanno sempre più spietata concorrenza al marchio coreano finendo per incrinarne i profitti. Anche uno dei più importanti prodotti lanciati nel corso dell’ultimo anno, il Galaxy S5, ha subito un duro colpo dopo aver appurato la distanza tra le vendite stimate e quelle effettive: si parla di milioni di esemplari in meno di quanto previsto (fino al 40 per cento in meno ), un fatto che non può essere trascurato e che impone un cambio di strategia per limitare i danni nel caso in cui si tratti di una sentenza che potrebbe andare consolidandosi. Inoltre, riunire la guida di divisioni diverse sotto un solo nome potrebbe anche segnare una svolta sul piano della strategia globale: una scelta simile a quella già fatta , per esempio, anche da Intel.
Dal canto suo, Sony non deve fare i conti con una leadership in dubbio : l’azienda giapponese non ha goduto fin qui di successi smaglianti nel settore mobile, ma ciò nonostante c’è spazio secondo i suoi manager per migliorare la situazione. Per questo a Tokyo stanno meditando di tagliare il portafoglio prodotti che saranno annunciato nei prossimi anni: meno smartphone, e meno TV, significa minori costi di sviluppo e commercializzazione, e al contempo aumentare la redditività dei singoli modelli che potrebbero così vendere più esemplari ognuno e ripagarsi al meglio. I costi andranno tagliati del 30 per cento , per garantire margini migliori di almeno 2-3 punti percentuali.
Non tutto va nel verso sbagliato, comunque: i sensori fotografici , impiegati da molti marchi del settore (anche Apple dovrebbe essere tra i clienti Sony), vendono bene e sono generalmente apprezzati dai consumatori, e i manager vogliono che questo successo cresca e si sviluppi. Lo stesso vale per la Playstation 4 , che in questa generazione di console pare destinata a riconsegnare a Sony il primato di vendite e la “vittoria” ideale nella battaglia con Microsoft Xbox One e Nintendo Wii U.
Luca Annunziata