Tokyo – Dopo essersi a lungo combattute nell’epica battaglia tra Blu-ray e HD DVD, Sony e Toshiba si ritrovano alleate, insieme a Panasonic e altri produttori giapponesi, nell’affrontare una delle più importanti sfide tecnologiche del prossimo futuro: spingere la tecnologia OLED (Organic Light-Emitting Diode) sul mercato dei televisori, inclusi quelli di medio e grande formato, insidiando nel lungo termine la leadership dei pannelli LCD.
Il progetto, che godrà del sostegno finanziario del governo giapponese, mira a sviluppare tecnologie che consentano l’utilizzo dei display OLED su televisori con diagonale di 40 pollici e più . Il modello di sviluppo collaborativo scelto dai membri dell’alleanza permetterà alle aziende coinvolte nel progetto di tagliare i costi, altrimenti elevatissimi, di ricerca e sviluppo: questo dovrebbe tradursi anche in tempi di commercializzazione più rapidi.
Va detto che Toshiba e Panasonic/Matsushita collaborano già da tempo allo sviluppo e alla produzione di display OLED in seno alla joint venture Toshiba Matsushita Display Technology , controllata al 60% dalla prima società.
Solo poche settimane or sono Panasonic aveva annunciato che, entro i prossimi tre anni, avrebbe lanciato uno dei primi televisori OLED da 37 pollici del mercato . L’azienda produrrà i suoi pannelli OLED in seno alla joint venture con Hitachi , azienda che per altro non risulta far parte del consorzio appena costituito da Sony e compagni.
Sony è stato il primo produttore, lo scorso ottobre, a introdurre sul mercato un televisore basato sulla tecnologia OLED: si tratta dello XEL-1 , la cui diagonale è di soli 11 pollici. A livello di prototipo, tuttavia, produttori come Samsung, Panasonic e la stessa Sony hanno svelato anche pannelli OLED con diagonale superiore ai 30 pollici.
Sony prevede di lanciare un modello da 27 pollici entro la fine dell’anno . Questo avrà caratteristiche tecniche simili al fratello minore, ma sarà in grado di supportare la risoluzione 1080p. I display OLED utilizzati da Sony sono fabbricati da ST Liquid Crystal Display , una joint venture fra l’inventrice del walkman e Toyota .
“Non sarà facile per i televisori OLED rimpiazzare i televisori LCD, ma siamo intenzionati a fare di OLED un nuovo grande business”, aveva dichiarato il dirigente Sony Katsumi Ihara all’epoca del lancio dello XEL-1.
Come noto, la tecnologia OLED offre diversi vantaggi rispetto a plasma e cristalli liquidi: il primo è dato dalla capacità dei materiali con cui sono costruiti i display OLED di emettere luce propria , una caratteristica che consente la produzione di schermi privi di componenti per la retroilluminazione e, di conseguenza, meno esosi di energia elettrica e capaci di produrre immagini più nitide e brillanti. A ciò va aggiunto il fatto che i display OLED possono essere stampati su una grande varietà di materiali , anche flessibili, utilizzando tecnologie a basso costo come la stampa a getto d’inchiostro. Infine, gli schermi OLED offrono generalmente un angolo di visione più elevato e una minore latenza nel disegno delle immagini rispetto agli LCD, caratteristica che li rende particolarmente adatti al gioco e alla riproduzione video. Per contro, i display OLED hanno generalmente una longevità inferiore rispetto a quella delle tecnologie concorrenti, dovuta al deterioramento dei materiali organici di cui sono costituiti.
Attualmente i display OLED sono utilizzati in fotocamere digitali, telefoni cellulari, sistemi di navigazione satellitare e altri device consumer. Dal momento però che la tecnologia è giovane, e i suoi costi ancora elevati, ad oggi è stata impiegata quasi esclusivamente per la produzione di pannelli con diagonale inferiore ai 7 pollici.