In Sony-Ericcson sta prendendo corpo un’ iniziativa volta a rinverdire non solo il bilancio aziendale, vittima del credit crunch, ma anche ad indirizzare le politiche economiche del sodalizio nippo-svedese verso un atteggiamento più eco-friendly .
Evitare l’inclusione di sostanze nocive nei prodotti può non essere sufficiente per dare un freno al fenomeno dell’ e-waste , pertanto Sony-Ericsson tempo fa aveva avviato dei centri di raccolta per cellulari usati . Una volta ritornati alla casa madre i telefonini venivano disassemblati e trasformati in pezzi di ricambio o destinati a tutt’altro uso.
Con il passare del tempo è aumentato il numero di cellulari riconsegnati al produttore, che forniscono una vera e propria riserva di componenti ancora funzionanti da riutilizzare in altri ambienti : “Il volume di telefonini che stiamo raccogliendo per il riciclaggio dimostra la concreta possibilità per un’azienda di riutilizzare parti di vecchie periferiche – ha spiegato Mats Pellback-Scharp – così come sta già accadendo da noi, tanto che è possibile ritrovare in strumenti nuovi dei pezzi che in precedenza facevano parte di un nostro prodotto”.
A confermare la rotta verde, confermata da Greenpeace, su cui sta navigando l’azienda vi sarebbe Naite , un cellulare che riduce al minimo la richiesta di energia per funzionare ed è composto in gran parte da materiali riciclati.
Giorgio Pontico