Dopo le stime da 100 milioni di dollari previste dagli analisti sugli effetti della breccia che ha inguaiato il business di Sony Pictures , ora è Sony stessa a comunicare l’entità dei danni subiti dalla corporation a livello economico. Numeri che arrivano in ritardo e che si accavallano, anche questa una conseguenza dell’attacco subito dallo studio hollywoodiano.
Sony avrebbe dovuto rilasciare i risultati effettivi del terzo trimestre dell’anno fiscale, e invece si è limitata a comunicare le proiezioni sul suddetto terzo trimestre e sulla fine dell’anno prevista a marzo. Lato Sony Pictures, il prezzo per le indagini e le riparazioni all’azione distruttiva dei cracker dovrebbe essere di 15 milioni di dollari . Al netto dunque delle spese legali che con ogni probabilità si dovranno mettere in conto per affrontare le rimostranze dei dipendenti.
I profitti dello studio sono crollati a 20 milioni di dollari, soprattutto a causa della ridotta produzione di lungometraggi e serie televisive. Per il danno all’immagine di Sony Pictures e dell’intera corporation nipponica, invece, non ci sono stime che tengano.
Nel complesso, l’anno fiscale dovrebbe chiudersi in rosso ma con risultati meno disastrosi dell’anno passato: Sony prevede di registrare perdite nette per 1,4 miliardi di dollari, un -26 per cento rispetto alle perdite dell’anno scorso.
Uno dei business in cui Sony non fa che peggiorare, come previsto , è quello del mobile, con i terminali Xperia che vendono una frazione delle quantità che riescono a fare Apple o Samsung e più di mille posti di lavoro aggiuntivi in attesa di essere tagliati . Le note positive includono invece il business PlayStation e quello dei sensori per i gadget mobile delle aziende terze.
E il peggio per Sony potrebbe anche non essere arrivato: alcuni ricercatori di sicurezza sostengono che certi hacker russi – che ritengono essere i veri responsabili dell’attacco a Sony Pictures – si sarebbero attivati per vendere le informazioni rubate nella breccia al miglior offerente.
Alfonso Maruccia