La produttrice della piattaforma PlayStation e del formato Blu-ray ha grandi idee per gli occhialini 3D, soprattutto quando non vanno impiegati per fruire di contenuti meramente tridimensionali. Due brevetti recentemente pubblicati annunciano in sostanza quella che dovrebbe essere una delle future soluzioni tecnologiche di Sony , vale a dire il multiplayer locale con due visioni indipendenti provenienti dallo stesso schermo.
Sony crede nelle potenzialità commerciali del 3D (set televisivi, PS3, lettori Blu-ray) ma è nel contempo consapevole dei problemi a esso connessi: gli effetti di immagini tridimensionali in rapida successione sulla salute degli spettatori preoccupano , e il videogaming 3D sulla pur potente PlayStation 3 è affetto da limiti tecnici invalicabili che costringono la società nipponica a rimangiarsi le prospettive sul Full HD (1080p) e tessere le lodi dell’HD “entry level” (720p).
I due brevetti registrati da Sony partono dai medesimi presupposti dell’home entertainment tridimensionale (TV 3D, PS3 e occhialini stereoscopici) ma li applicano a uno scenario diverso: piuttosto che trasmettere immagini alternate per ricreare l’illusione della profondità su uno stesso paio di occhiali attivi, la corporation vuole sfruttare il superiore framerate dei televisori 3D per trasmettere due immagini diverse ad altrettanti osservatori presenti davanti allo schermo .
Ogni spettatore/utente riceve il suo flusso video personalizzato, fatto che in sostanza permetterebbe di mandare in pensione il multiplayer in split-screen necessario per certe tipologie di giochi (guida, sparatutto in prima persona ecc.) fornendo ai giocatori il vantaggio non indifferente di godere di un’esperienza a pieno schermo.
Considerata dal punto di vista di un videogiocatore, l’impiego della fallimentare tecnologia degli occhialini 3D (ripetutamente rifiutata dal pubblico nelle decadi passate) per il multiplayer potrebbe rappresentare un’ idea valida da applicare al già ricco panorama dei gadget accessori disponibili per la PlayStation 3 di Sony.
Alfonso Maruccia