Prima Samsung , poi dal suo piccolo (lo schermo del DS) Nintendo , ora Sony : i produttori di tecnologie 3D continuano ad avvertire dei possibili rischi. I toni, tuttavia, sembrano semplicemente quelli della prudenza e non del vero e proprio allarme.
Come ogni nuova tecnologia destinata ad arrivare al mercato di massa, le cose da considerare sono innumerevoli. E trattandosi del 3D, la cui visione prolungata fisiologicamente può determinare malessere non essendo l’occhio umano avvezzo a subire illusioni ottiche per troppo tempo, le aziende stanno provvedendo a mettere le mani avanti.
L’ultima a intervenire sull’argomento dei possibili danni è stata la giapponese Sony, che con l’ aggiunta di funzionalità 3D alla PS3, ha rilasciato una versione aggiornata delle sue condizioni d’uso in cui si legge che “alcune persone potrebbero avvertire dei malesseri guardando immagini simulate in 3D”.
Per la verità disposizioni abbastanza standard di declino di responsabilità , che specificano la necessità di prendersi una pausa dalla visione in tali casi, e sconsigliano l’esposizione ai bambini con meno di 6 anni .
Claudio Tamburrino