Le “investigazioni” con la cui necessità Sony aveva giustificato il ritardo del resoconto sui ripetuti attacchi al suo circuito informatico, sembrano finalmente giunte a conclusione : fotografando una situazione meno drammatica di quanto avevano annunciato orgogliosi quelli della crew LulzSec.
Secondo quanto riferisce ora Sony, infatti, gli attacchi che nelle settimane scorse hanno portato offline due siti di servizi musicali di Sony, BMG e Brazilian Music site , non avrebbe – come riferito dagli hacker – compromesso un milione di password ma appena 37.500 account, di cui sarebbero comunque al sicuro dati relativi a carte di credito e social security number .
In ogni caso Sony chiede ai suoi utenti, una volta che saranno rimessi online i suoi servizi, di provvedere a cambiare password e di stare attenti ai possibili tentativi di phishing conseguenti alla divulgazione delle password : soprattutto chiede di non passare a nessuno i propri dati finanziari, anche se questi fossero chiesti tramite un’email fatta passare per una proveniente direttamente da Sony.
Nel frattempo la reputazione della crew LulzSec non è certo stata scalfita dal ridimensionamento dei numeri coinvolti nei loro attacchi, l’ultimo dei quali ha anzi contribuito notevolmente alla sua nomea. Dopo Sony, infatti, si è dedicata alla gara di hacking “Cybersecurity for the 21st Century” patrocinata dall’azienda di sicurezza Black&Berg.
Obiettivo della competizione era cambiare il contenuto della sua homepage e in palio vi erano 10mila dollari e un posto di lavoro: LulzSec ha vinto la gara e sostituito il sito con una curiosa immagine fotoritoccata e il messaggio “Fatto, era facile. Tenetevi i vostri soldi, noi lo facciamo per il lulz , per ridere”.
Claudio Tamburrino