In un certo senso il cerchio si è chiuso: la nuova RX1 di Sony è una compatta con sensore CMOS full-frame , ovvero equivalente per dimensioni a quello di una macchina a pellicola 35mm. Così, dopo una decina d’anni che il digitale ha rimpiazzato la foto chimica, ora c’è di nuovo una compatta a cui non fa difetto quasi nulla rispetto a una Leica dei tempi d’oro: non foss’altro per il prezzo, non proprio popolare.
L’idea che deve essere passata per la testa degli ingegneri nipponici deve essere stata qualcosa tipo “dimostriamo che un sensore 24×36 da 24 megapixel puo starci in un corpo piccolo così”: missione riuscita, anche se il prezzo da “pagare” è un valore di listino di ben 2.800 dollari (e ci sono accessori, come un mirino ottico esterno, che costano 600 dollari). I compromessi fatti per farci stare tutto sono evidenti: ottica fissa (ma è un’ottimo Carl Zeiss Sonnar T* 35mm f/2), e niente mirino. Ma ci sono delle chicche, tipo l’attacco per lo scatto flessibile o la ghiera per la regolazione della compensazione dell’esposizione, che faranno battere il cuore ai fotografi amanti dei classici.
Tecnicamente parlando, la RX1 è una strana creatura: ha la possibilità di regolare manualmente la messa a fuoco, ma ha anche tante delle comodità a cui ha abituato la fotografia digitale, compresa la capacità di girare video (1080p fino a 60fps). L’autonomia pare più quella di una compatta che di una reflex, visto che è di 330 scatti secondo le specifiche CIPA. Tutto sta a vedere come si comporterà sul campo, ma è indubbio che nonostante il prezzo farà gola a fotoreporter e amatori evoluti in cerca di un prodotto per cui al momento non esistono diretti concorrenti (l’oggetto più simile a cui si possa pensare è la Fujifilm X100, ma non ha un sensore full-frame).
Il sensore montato dalla RX1 è lo stesso della nuova Alpha99 , altro pezzo da novanta della offerta Sony e anch’essa presentata al Photokina di Colonia che si svolge in questi giorni. La A99 è una “finta-reflex”, nel senso che monta l’ormai classico sistema a rifrazione di Sony che non richiede l’uso di specchi e schema classico di costruzione e aumenta la velocità operativa. In questo caso il mirino (elettronico) c’è, così come un corpo in lega di magnesio e molti altri dettagli interessanti come lo schermo posteriore ruotabile e il GPS. Prezzo base: 2.800 dollari solo corpo.
Altre novità Sony le ha preparate anche per la linea NEX: la nuova NEX-6 prende il meglio dalla sorella maggiore NEX-7 e dalla minore NEX-5R, piazzando all’interno di una mirrorless connessione WiFi, mirino elettronico OLED da 2,3 milioni di pixel, video 1080p a 60fps, senza trascurare novità come una ghiera per le regolazioni delle modalità di esposizione e una slitta a caldo per gli accessori. Al contrario delle due fotocamere già descritte, il sensore non è full-frame : in questo modo però il prezzo cala sotto i 1.000 dollari per il kit comprensivo di ottica stabilizzata 16-50 f/3.5-5.6, rendendo la NEX-6 un prodotto decisamente più abbordabile della RX1 pur mantenendo parecchie caratteristiche interessanti sul piano fotografico (una su tutte la possiblità di montare ottiche differenti).
Infine, Sony prosegue anche nello sviluppo del settore videocamere NEX: la NEX-VG900 è una videocamera con sensore 35mm (full-frame) da 24 megapixel e la possibilità di montare lenti intercambiabili full frame (la baionetta A di Sony) tramite anello adattatore. Viene affiancata dalla più “umana” VG30, che monta un sensore APS-C da 16 megapixel. Il prezzo di questi prodotti oscilla tra i 3.300 dollari della VG900 (senza ottiche ma compreso l’adattatore) e i 1.800 per il solo corpo della VG30, disponibile anche in kit con un nuovo obiettivo 18-200 f/3.5-6.3 a 2.700 dollari.
Luca Annunziata