Nokia ha sospeso le vendite in Russia per rispettare le sanzioni internazionali imposte in seguito all’invasione dell’Ucraina. Secondo il New York Times, il produttore finlandese ha fornito apparecchiature e software al governo russo per collegare un potente tool di sorveglianza digitale alla rete di telecomunicazioni. L’azienda ha smentito il suo coinvolgimento nella realizzazione del sistema.
Cyberspionaggio russo con l’aiuto di Nokia?
In base ai documenti visionati dai giornalisti del New York Times e riferiti al periodo 2008-2017, Nokia ha collaborato con le autorità russe nella realizzazione dei collegamenti tra la rete di MTS (principale operatore mobile russo) e il sistema di sorveglianza digitale, denominato SORM (System for Operative Investigative Activities). Quest’ultimo viene utilizzato dall’FSB (servizio federale per la sicurezza) per ascoltare le telefonate, intercettare email e messaggi, e tracciare le connessioni Internet.
In altri paesi viene chiesta l’autorizzazione al giudice prima di avviare le intercettazioni. In Russia non è necessaria, quindi le agenzie di intelligence possono usare SORM per la sorveglianza di massa. Il sistema è stato sfruttato più volte per raccogliere informazioni sui rivali di Putin, tra cui Aleksej Navalny. Probabilmente viene utilizzato anche oggi per “silenziare” le proteste contro la guerra in Ucraina.
In base alle leggi russe, le apparecchiature di telecomunicazione devono essere collegati a SORM. Il New York Times afferma che Nokia ha fornito hardware e servizi a MTS. I documenti confermano che l’azienda finlandese conosce il funzionamento del sistema. Nokia ha dichiarato che l’articolo è ingannevole, in quanto non Nokia non produce, installa o fornisce assistenza per SORM. Come altri fornitori deve solo garantire che i suoi prodotti si interfaccino con le apparecchiature usate dal governo russo per le intercettazioni legali.
Aggiornamento (29/03/2022)
Questa è la precisazione di Nokia in merito all’articolo del New York Times:
Il New York Times, nel suo articolo del 28 marzo, fa alcune affermazioni riguardo il ruolo che Nokia ha avuto nel sistema per le attività investigative della Russia, noto anche con la sigla SORM. Nokia ritiene questo articolo fuorviante. Come chiarito al New York Times, Nokia non produce, installa o supporta apparecchiature o sistemi SORM. Qualsiasi allusione a riguardo, non è corretta. Nokia è uno dei numerosi fornitori di infrastrutture di rete che hanno fornito il mercato russo. L’articolo sostiene che le reti Nokia hanno un ruolo attivo nell’abilitare le apparecchiature SORM. Questo non è corretto. Come qualsiasi altro fornitore di infrastrutture di rete, Nokia è tenuta a garantire che i prodotti di rete venduti abbiano la capacità passiva di interfacciarsi con le apparecchiature legali di intercettazione delle forze dell’ordine. Ciò è regolato da standard riconosciuti a livello internazionale, così come dalle normative locali. Tutti gli accordi presi da Nokia passano attraverso un rigoroso processo di valutazione dei diritti umani che viene esaminato esternamente e controllato dalla Global Network Initiative (GNI). Nokia è il primo e unico fornitore di apparecchiature per le telecomunicazioni ad avvalersi di questa valutazione esterna. Nonostante le numerose richieste da parte di Nokia, non sono stati forniti i documenti su cui il New York Times ha presumibilmente basato il suo articolo e quindi non è stata in grado di valutare la loro autenticità. Tuttavia, il NYT ha confermato a Nokia che si trattava degli stessi documenti condivisi e riportati pubblicamente da TechCrunch nel 2019 e, come chiarito all’epoca, non mostrano la produzione, l’installazione o il supporto di apparecchiature o sistemi SORM da parte di Nokia.