Ieri, il prezzo di Bitcoin è tornato per la prima volta in quasi sei mesi sopra la soglia dei 55.000 dollari. Cosa ha innescato la crescita, alquanto repentina? Due i fattori scatenanti, secondo le supposizioni degli analisti: il primo chiama in causa Soros, l’altro un enorme acquisto messo a segno da una o più balene.
Cosa ha fatto schizzare verso l’alto il prezzo di BTC
L’interesse del Soros Fund nei confronti di BTC non è cosa nuova, ne abbiamo scritto su queste pagine all’inizio dell’estate. Il gruppo ora è tornato a parlare della volontà di avviare il trading della crypto, contribuendo immediatamente all’impennata del suo valore. Queste le parole del numero uno Dawn Fitzpatrick, raccolte da Bloomberg, una sostanziale conferma di come le operazioni abbiano già preso il via.
Possediamo alcuni coin, non molti.
Nelle stesse ore, qualcuno ha acquistato Bitcoin per un equivalente pari a 1,6 miliardi di dollari, all’incirca l’entità dell’investimento messo sul piatto nel febbraio scorso da Tesla con la medesima finalità. La transazione è avvenuta su un exchange, con tutta probabilità Coinbase. Non è dato a sapere se si tratti di una sola balena (così vengono definiti i grandi investitori nel mondo crypto) o se di un gruppo coordinato di investitori, intenzionati a trarre profitto da un ipotetico ulteriore rialzo futuro. Per ulteriori dettagli rimandiamo al puntuale approfondimento di CoinDesk.
A completare il quadro, alcune dichiarazioni giunte dagli esponenti della politica repubblicana statunitense a favore delle monete virtuali.