Il sessantottenne John Thomas Draper, anche conosciuto come Capitan Crunch, è una figura molto ammirata nel mondo ICT: ora si trova nei guai, non avendo i soldi per un’operazione che potrebbe salvargli mani e braccia restituendogli la sensibilità recentemente persa.
Phreaker, portatore della cultura hacker originaria, sviluppatore di EasyWriter , il primo word processor per Apple II (in un’intervista ha raccontato di averlo scritto a mano nelle notti passate in prigione e solo successivamente inserito in un computer), creatore di Blue Box , secondo una delle leggende sarebbe riuscito a chiamare la Casa Bianca e a parlare con qualcuno con una voce simile a Richard Nixon per lamentarsi della mancanza di carta igienica a Los Angeles.
Dopo aver rappresentato una delle figure più conosciute tra i pionieri di Internet, al momento si occupava di sicurezza software . Poi essendo ancora legato a quel mondo ed esperto di sicurezza veniva spesso invitato a conferenze e dibattiti televisivi e presentava lui stesso un programma, Crunch TV, che poteva essere visto online. Ma ora rischia di perdere l’uso di mani e braccia.
Il paradosso è che proprio il caloroso abbraccio di un fan in un dei suoi eventi pubblici sembra aver causato il problema: alcuni nervi critici si sono bloccati e quello che all’inizio si è presentato come un dolore (una puntura) sulla spalla è diventata una situazione che non gli permette né di mettersi le scarpe né di digitare sulla tastiera.
I programmi di riabilitazione e gli antidolorifici non sono più sufficienti e secondo i dottori entro 3-6 mesi rischia di perdere permanentemente l’uso delle mani a causa della necrosi dei nervi bloccati.
Una soluzione c’è, un’operazione chirurgica che costa 6mila dollari, più 2mila di cure di convalescenza e altri per i farmaci: un totale che Draper non può permettersi e per cui è nato un sito per raccogliere donazioni a suo favore, savingcaptaincrunch.com .
Ora, dunque, è lui ad aver bisogno di aiuto. Ma, nonostante tutto, l’ ultimo appello cinguettato su Twitter è una richiesta di aiuto a favore di Wikileaks.
Claudio Tamburrino