Roma – Caro Punto Informatico, ti scrivo a riguardo della sequela epistolare apparsa nelle scorse settimane a riguardo del diritto d’autore e della copia privata per aggiungere il mio modesto contributo al dibattito.
Premetto che fino ad ora ho acquistato circa 190 CD originali. Sono circa il 90-95% della mia collezione di CD, gli altri sono CD di musica registrata in diretta o copie di rari introvabili.
La scelta di acquistare CD originali deriva sia dal bisogno morale di dare un tributo all’autore dell’opera e dalla necessità di avere musica ad un livello qualitativo accettabile (finora i formati audio che usano compressioni di tipo “lossy” che comunemente vengono usati per lo scambio P2P lasciano abbastanza a desiderare).
A questo punto mi trovo davanti ad un problema: i CD che ormai hanno qualche annetto cominciano a saltare qua e là. Forse avrei dovuto pensare a farne una copia appena comprati.
Se li rivoglio allo stato originale devo ricomprarli al prezzo di oggi e questo non mi sembra giusto: se immaginiamo di separare il valore dell’opera dal costo della duplicazione, ritengo corretto dover ripagare solo quest’ultimo, soprattutto oggi che, anche comprando un supporto vergine, già pago una tassa “sulla duplicazione”.
Se comincio a ricomprare i CD rovinati ora che ho 23 anni, quando ne avro’ 63 li avro’ ricomprati tutti almeno 3 o 4 volte.
Sarebbe molto utile poter ottenere la sostituzione dei cd danneggiati pagando una frazione del prezzo di copertina. Potrebbero in questo modo coprire quella fetta degli utilizzatori che, nonostante abbia già saldato ogni dovuto riguardo ai diritti d’autore, oggi ricorre a copie da CD di amici, venditori abusivi e quant’altro pur di poter riascoltare la propria musica ad un prezzo ragionevole e ad una qualità superiore a quella di mp3 et similia.
Cordialmente,
Giacomo C.