Firmati gli accordi con le major, SoundCloud non ha esitato nel presentare la propria anticipata offerta di streaming su abbonamento: si chiama SoundCloud Go e affiancandosi al sistema basato sull’advertising offrirà, per il momento agli utenti statunitensi, musica illimitata per 10 dollari al mese.
Introducing #SoundCloudGo . Offline listening. No ads. Even more tracks. First 30 days free: https://t.co/31gizm5Ohy https://t.co/u3eB8Lw2Ht
– SoundCloud (@SoundCloud) 29 marzo 2016
La proposta, in termini economici, non si differenzia da quelle della concorrenza: dopo i primi 30 giorni gratuiti si pagano 9,99 dollari (12,99 se l’abbonamento viene stipulato con la mediazione dell’app iOS) per l’ascolto di musica anche offline, fra cui brani non accessibili agli utenti dell’offerta gratuita.
A permettere a SoundCloud di ambire a distinguersi dai vari Apple Music e Spotify c’è il suo sconfinato catalogo che conta 125 milioni di tracce, decisamente più di quelle proposte dalla concorrenza, che nel caso di Spotify si aggirano intorno ai 30 milioni. Non si tratta dei soli brani offerti ora sulla base degli accordi con Warner , Universal , Sony e le etichette indipendenti, che si stima si contino 1n 15 milioni: l’ attrattiva della piattaforma da sempre risiede nel fatto che per gli artisti si caratterizzi come una vetrina per le proprie sperimentazioni, finendo così per ospitare contenuti esclusivi o non convenzionali , slegati dalla logica degli album.
Proprio per incoraggiare questa tendenza, SoundCloud prevede ad esempio di proporre agli artisti nuove soluzioni premium per il remix di contenuti i cui diritti sono detenuti da terzi. Saranno gli accordi stipulati con i detentori dei diritti a determinare quali brani afferiranno all’offerta a pagamento e quali invece saranno disponibili anche gratuitamente.
A tutela dei detentori dei diritti, con cui le tensioni si stanno progressivamente allentando, la piattaforma sta affinando un sistema per l’identificazione delle violazioni, probabilmente simile a Content ID di YouTube: sarà utile per gestire i remix creativi e convogliarli nelle suddette offerte a pagamento e scongiurare i caricamenti in violazione del copyright.
SoundCloud comunica che intende lanciare Go anche su altri mercati nel corso dell’anno: resta da vedere se, in un mercato tanto affollato ma in costante crescita , il servizio saprà conquistare abbastanza utenti paganti interessati a fruire della musica in una logica destrutturata, pur affiancandosi ad un’offerta gratuita tanto nutrita.
Gaia Bottà