SpaceX ha bloccato l’uso dei terminali Starlink da parte dei militari russi che si trovano in Ucraina. L’azienda di Elon Musk ha ricevuto la collaborazione del Pentagono, ma non sono note le tecniche usate per impedire l’accesso al servizio di comunicazione satellitare. L’intervento è stato sollecitato più volte da vari politici statunitensi.
Militari russi senza Starlink in Ucraina?
Come aveva scoperto il Wall Street Journal, i terminali Starlink vengono acquistati illegalmente attraverso una fitta rete di intermediari. Per aggirare il divieto di vendita in Russia dovuto alle sanzioni, diversi store online offrono i terminali acquistati in altri paesi, mentre i volontari effettuano le consegne ai militari in Ucraina.
L’abbonamento viene registrato a nome di cittadini che risiedono in paesi europei. L’accesso alla rete Starlink avviene quindi con la funzionalità roaming. Ovviamente il servizio è attivo in Ucraina, quindi i militari russi sfruttano la copertura nei territori occupati.
Un funzionario del Pentagono ha dichiarato che l’uso di Starlink da parte dei russi è stato contrastato con successo. I militari cercheranno di aggirare il blocco, ma sono già pronte le soluzioni adatte. La senatrice democratica Elizabeth Warren aveva chiesto al Segretario della Difesa (Lloyd Austin) di collaborare con SpaceX per bloccare l’accesso al servizio da parte della Russia e di altri paesi.
Inizialmente, SpaceX ha consegnato i terminali gratuitamente al governo ucraino. Successivamente ha ricevuto un finanziamento di 23 milioni di dollari dal Pentagono. Il contratto scade a fine maggio, ma verrà rinnovato fino a novembre. Intanto la costellazione continua a crescere. Stamattina sono stati aggiunti altri 20 satelliti (6 con funzionalità Direct to Cell), portando il numero totale in orbita a 5.935.