È stato un weekend agrodolce per SpaceX, una delle principali protagoniste del nascente business spaziale privato a stelle e strisce: una nuova missione di rifornimento per la Stazione Spaziale Internazionale è partita con successo dalla rampa di lancio di Cape Canaveral, ma la parte successiva (e sperimentale) del lancio non è andata esattamente come previsto.
La missione ha lanciato nello spazio una capsula Dragon piena di 2 tonnellate di materiale ed esperimenti scientifici, a bordo di un razzo vettore Falcon 9 che secondo i piani sarebbe dovuto tornare indietro e atterrare su una chiatta galleggiante grazie alla nuova configurazione alla X-Wing recentemente testata da SpaceX.
Rocket made it to drone spaceport ship, but landed hard. Close, but no cigar this time. Bodes well for the future tho.
– Elon Musk (@elonmusk) 10 Gennaio 2015
A comunicare l’insuccesso del rientro è stato lo stesso Elon Musk, amministratore della corporation: l’atterraggio del vettore è avvenuto nel punto previsto (cioè su una chiatta nell’oceano) ma è stato un po’ troppo “duro” rispetto al previsto, ha spiegato Musk, e ora si tratta di identificare con precisione i motivi del fallimento tramite i dati telemetrici e quel che resta del razzo dopo il disastro.
Il razzo Falcon 9 “riutilizzabile” farà meglio la prossima volta, promette SpaceX, e proseguono i piani di partnership pubblico-privata già stretti con NASA: entro il 2017 dovrebbe partire la prima missione Dragon con astronauti a bordo , e a quel punto l’agenzia spaziale dovrebbe riacquisire la capacità di lanciare missioni di trasporto di personale umano dal suolo statunitense.
Alfonso Maruccia