SpaceX Dragon ammarerà nell'Oceano Pacifico

SpaceX Dragon ammarerà nell'Oceano Pacifico

SpaceX ha comunicato che le prossime navicelle Dragon ammareranno nell'Oceano Pacifico per evitare la caduta di detriti su aree popolate.
SpaceX Dragon ammarerà nell'Oceano Pacifico
SpaceX ha comunicato che le prossime navicelle Dragon ammareranno nell'Oceano Pacifico per evitare la caduta di detriti su aree popolate.

SpaceX ha annunciato che le navicelle Dragon verranno recuperate sulla costa occidentale degli Stati Uniti, quindi ammareranno nell’Oceano Pacifico. La decisione è stata presa dall’azienda di Elon Musk in accordo con NASA, FAA e altre agenzie per garantire una maggiore sicurezza, eliminando i rischi associati al rientro di detriti su aree popolate.

Pezzi della navicella trovati in Australia

Dragon è stato il primo veicolo spaziale privato a tornare sulla Terra (giugno 2010) e il primo veicolo commerciale a raggiungere la Stazione Spaziale Internazionale (maggio 2012). Nel 2020 ha ricevuto la certificazione dalla NASA per portare gli astronauti sulla ISS. La navicella ha completato finora 45 missioni suddivise tra Crew Dragon (con equipaggio) e Cargo Dragon (rifornimenti e materiale scientifico).

La navicella è composta da due parti: una sezione pressurizzata per equipaggio e carico, e una sezione non pressurizzata (trunk) che contiene hardware per alimentazione e raffreddamento della navicella in orbita. In alcuni casi, quest’ultima viene usata anche per consegnare o smaltire materiale. Il trunk è stato espulso dopo l’accensione del motore per il deorbiting durante le prime 21 missioni.

La Dragon è stata recuperata lungo la costa occidentale per i primi 7 anni. L’ammaraggio avviene lungo la costa orientale dal 2019, in quanto più vicina al Kennedy Space Center e alle strutture di SpaceX presso la Cape Canaveral Space Force Station. Questo cambiamento ha comportato modifiche anche alla procedura di rientro. Il trunk viene espulso prima dell’accensione del motore, quando la navicella è ancora in orbita.

Non è quindi possibile prevedere con esattezza quando e dove rientrerà nell’atmosfera. Anche se viene utilizzato un materiale che dovrebbe bruciare completamente, alcuni detriti possono cadere sulla Terra, come accaduto in Australia nel 2022 (era un pezzo del truck usato per la missione Crew-1 del 2020).

Dato che negli ultimi sei mesi sono stati trovati altri detriti, SpaceX ha adottato due cambiamenti immediati. Non utilizzerà più il trunk per smaltire il carico della ISS (un trunk vuoto ha maggiori probabilità di bruciare nell’atmosfera) e cambierà il materiale di alcuni componenti per aumentare la probabilità che bruci completamente.

Gli ingegneri di SpaceX hanno inoltre studiato varie soluzioni per eliminare i rischi che i detriti del trunk possano cadere su aree popolate. Dopo un’attenta valutazione, l’azienda ha deciso di ritornare alle origini. La navicella ammarerà nell’Oceano Pacifico e quindi verrà recuperata sulla costa occidentale (California). Il trunk verrà espulso dopo l’accensione del motore per il deorbiting, consentendo di prevedere la traiettoria di rientro.

Le Dragon usate per le future missioni verranno trasferite nel porto di Long Beach, dove c’è una struttura di SpaceX, prima di essere portate al Kennedy Space Center. Equipaggio e carico raggiungeranno invece le rispettive destinazioni finali (Houston o Cape Canaveral).

Fonte: SpaceX
Link copiato negli appunti

Ti potrebbe interessare

Pubblicato il
29 lug 2024
Link copiato negli appunti