Mentre Boeing deve ancora risolvere i problemi della sua navicella Starliner, l’azienda di Elon Musk è pronta per la 23esima missione di rifornimento. Il lancio della Cargo Dragon con il razzo Falcon 9 è previsto per il 28 agosto. SpaceX porterà sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) numerose attrezzature per esperimenti scientifici.
Ossa, calcestruzzo e robot sulla ISS
Sulla ISS vengono effettuati diversi esperimenti scientifici per valutare le conseguenze sugli astronauti di una lunga permanenza nello spazio, ma anche per studiare nuovi materiali che possono essere utilizzati sulla Luna o su Marte. La navicella Cargo Dragon porterà sulla stazione spaziale le strumentazioni necessarie per l’esperimento READI FP, con il quale verranno valutati gli effetti della microgravità e delle radiazioni spaziali sulla crescita del tessuto osseo. Lo studio prevede l’uso di metaboliti bioattivi, ricavati dagli scarti della produzione del vino, che potrebbero essere sfruttati per limitare la perdita della densità ossea durante le lunghe missioni spaziali.
Il dispositivo Retinal Diagnostics verrà invece utilizzato per catturare immagini della retina degli astronauti, in modo da diagnosticare eventuali problemi visivi, come la Space-Associated Neuro-Ocular Syndrome (SANS) che si manifesta dopo una lunga esposizione alla microgravità. È chiaro che i risultati dei due suddetti esperimenti saranno utili anche per le cure mediche sulla Terra.
Il Nanoracks-GITAI Robotic Arm è un braccio robotico che consente agli astronauti di eseguire diverse operazioni in condizioni di microgravità. MISSE-15 NASA è invece il nome di una serie di esperimenti che permetteranno di testare gli effetti dell’ambiente spaziale su diversi materiali e componenti (calcestruzzo, fibra di vetro, celle solari, chip micro-ottici, polimeri stampati in 3D e altri).
Con l’esperimento APEX-08 verrà verificato se l’uso di poliammine consente di migliorare la crescita delle piante nello spazio. Infine, Faraday-NICE è un sistema di somministrazione dei farmaci impiantabile e controllabile da remoto. Il dispositivo potrebbe essere un’alternativa alle pompe per infusione usate per il trattamento a lungo termine delle condizioni croniche sulla Terra.