Dopo un breve ritardo dovuto alle condizioni meteorologiche non ottimali, nel pomeriggio di ieri Falcon Heavy è partito dalla rampa di lancio Cape Canaveral, in Florida, inaugurando di fatto una nuova fase del business spaziale che vede ancora una volta SpaceX giocare un ruolo da protagonista quasi assoluta.
Il lancio inaugurale di Falcon Heavy era atteso da tempo , sia per le implicazioni meramente tecnologiche connesse al volo del nuovo “super-vettore” della space company americana che per le modalità insolite – ancorché pienamente confacenti al personaggio – preannunciate da Elon Musk nei mesi scorsi.
Falcon Heavy è in pratica costituito da tre vettori Falcon 9 collegati in un unico sistema, con 27 motori Merlin e carburante sufficiente a garantire una spinta di 63 tonnellate fino all’orbita bassa della Terra, 26 tonnellate per l’orbita geostazionaria e quasi 17 tonnellate per un carico diretto verso Marte.
Pochi minuti dopo il lancio, i due vettori laterali del sistema Falcon Heavy hanno fatto ritorno sani e salvi a Cape Capaveral e potranno quindi essere riutilizzati nelle missioni future, mentre i vettore centrale sarebbe dovuto atterrare in una chiatta galleggiante al largo ma non ce l’ha fatta ed è finito in pezzi.
Legata ben stretta al payload del razzo c’era la Tesla Roadster personale di Musk, come da programma, e a bordo della Tesla c’era il manichino Starman (in omaggio all’ omonimo brano di David Bowie ) con indosso un prototipo di tuta spaziale previsto per l’equipaggio della capsula Crew Dragon . A non essere previsto invece era la profusione di riferimenti fantascientifici organizzati per lo “show”, e le immagini oggettivamente mozzafiato che le telecamere presenti sull’auto (spaziale?) hanno restituito a terra. Inutile dirlo, lo show ha fatto letteralmente impazzire Internet .
Dopo un breve sorvolo della Terra, il payload di Falcon Heavy ha riacceso i razzi per seguire l’orbita ellittica che lo porterà, incidenti permettendo, direttamente sul Pianeta Rosso. SpaceX può ora vantare la disponibilità del vettore spaziale più potente in circolazione , un sistema in grado di garantire – almeno sulla carta – capacità di lancio quasi equivalenti allo storico Saturn V (che ha portato l’uomo sulla Luna) a una frazione del costo dell’hardware di NASA.
1980’s; i bet wèll have flying cars in the future
2018: #FalconHeavy pic.twitter.com/ug8PAt92Sl– 🤙 Kieron Brennaroo (@Brennaroo) 6 febbraio 2018
Ma Elon Musk e la sua space company hanno già annunciato piani ancora più ambiziosi di Falcon Heavy con l’ Interplanetary Transport Systems (ITS), un sistema di trasporto con un “mega-razzo” di 48 metri che appena qualche anno fa sarebbe sembrato fantascienza e che ora promette, da qui a pochi anni, di trasportare decine di persone su Marte e ritorno.
Alfonso Maruccia