Mentre continuano i test per lo Starship (presto verrà effettuato il primo volo orbitale), SpaceX ha portato in orbita altri 52 satelliti della costellazione Starlink che permetterà di offrire una connettività a banda larga agli utenti non raggiunti dalle reti terrestri in fibra ottica. Questa volta il razzo Falcon 9 ha lanciato nello spazio anche due satelliti di terze parti (ridesharing).
Starlink: 1.578 satelliti in orbita
Come sempre l’intera missione è stata trasmessa in diretta streaming su YouTube. Gli appassionati possono ora rivedere le varie fasi, dal decollo avvenuto alle 22:56 (ora italiana) del 15 maggio allo sganciamento dei satelliti in orbita. All’interno del secondo stadio del Falcon 9 c’erano 52 satelliti Starlink, 8 in meno del solito perché lo spazio era occupato dai satelliti di Capella Space e Tyvak.
Il primo stadio B1058 del Falcon 9 è rientrato sulla Terra per l’ottava volta, atterrando sulla nave drone “Of Course I Still Love You”. Questo stadio è lo stesso utilizzato dalla NASA per portare sulla Stazione Spaziale Internazionale gli astronauti Bob Behnken e Doug Hurley il 30 maggio 2020. In quell’occasione è stata utilizzata per la prima volta la navicella Crew Dragon.
Attualmente la costellazione Starlink è composta da 1.578 satelliti funzionanti. Un nuovo lancio di altri 60 satelliti è previsto per il 26 maggio. Le prestazioni del servizio di connettività non sono ancora ottimali, ma dovrebbero migliorare nei prossimi mesi. Entro fine anno verrà offerta anche la connettività mobile. Finora sono stati raccolti oltre 500.000 preordini. Possibile in futuro un uso militare della tecnologia.