La startup californiana nel campo dei trasporti spaziali fondata da Elon Musk, SpaceX, a seguito del successo del lancio Falcon 9 del mese scorso aveva ottenuto la prima autorizzazione commerciale per il lancio ed il rientro di un veicolo spaziale in orbita nell’atmosfera terrestre. Sabato scorso ha acceso i motori del vettore Falcon 9 e della capsula Dragon per il riscaldamento per il volo orbitale. Il lancio, programmato da mesi per martedì 7 dicembre, è stato rimandato a causa di problemi tecnici al motore allo stadio superiore del razzo.
A renderlo noto è un comunicato rilasciato dalla NASA nel quale si spiega che il ritardo del volo è dovuto ad una crepa del motore sul secondo stadio del razzo. Durante un controllo di routine effettuato ieri dagli ingegneri di Space X, si è scoperta la crepa che misura circa tre centimetri. La società sta valutando diverse opzioni tra le quali la riparazione del crack o la spedizione di un pezzo di ricambio dalla California. Ulteriori informazioni riguardanti la ri-programmazione del lancio verranno annunciate nel momento in cui si risolveranno tali problemi tecnici.
La missione , che rientra nel programma NASA Commercial Orbital Transport (COTS) volto a promuovere lo sviluppo di veicoli privati in grado di trasportare merci ed equipaggi per la Stazione Spaziale Internazionale, prevede il lancio in orbita del vettore e della capsula . Una volta raggiunta l’altitudine appropriata, quest’ultima si distaccherà dallo stadio precedente e raggiungerà un’orbita bassa: dopo aver compiuto tre giri intorno alla Terra, rientrerà nell’atmosfera per poi ammarare al largo delle coste della California. La durata totale della missione di prova, unica nel suo genere, dovrebbe ammontare – secondo quanto riportato da portavoce di SpaceX – intorno alle quattro ore.
Se la missione avrà esito positivo, SpaceX si aggiudicherà il contratto di 1,6 miliardi di dollari con la NASA, per il rifornimento attraverso la capsula Dragon dell’ISS dopo il ritiro degli Space Shuttle dell’agenzia, previsto per i prossimi mesi. La startup californiana, che prevede di effettuare almeno dodici voli nello spazio senza l’ausilio di equipaggio, ha annunciato che, se il volo orbitale avrà successo, intende compiere delle modifiche alla Dragon per permettere il trasporto di passeggeri in orbita bassa .
“La missione di dimostrazione – spiega l’azienda – dovrebbe seguire un piano di volo quasi identico al primo lancio di Falcon 9, ma questa volta il veicolo spaziale Dragon si separerà nella seconda fase e verranno dimostrate le comunicazioni operative, di navigazione, manovra e rientro”.
Raffaella Gargiulo