Secondo la CNN, SpaceX ha disattivato 1.300 antenne del servizio Starlink in Ucraina. Elon Musk ha promesso di fornire gratuitamente la connettività satellitare al governo, dopo aver sottolineato che i costi non sono sostenibili. Il blackout rappresenta un grave problema per i militari che cercano di respingere gli invasori russi.
Starlink offline in Ucraina
In seguito al danneggiamento delle infrastrutture di comunicazione da parte dei russi, SpaceX ha portato in Ucraina circa 25.000 terminali (antenne). Musk ha confermato che una piccola parte è stata acquistata, mentre il resto è stato donato dall’azienda (i costi potrebbero superare i 100 milioni di dollari entro fine anno), per cui aveva chiesto un finanziamento al Pentagono. Pochi giorni dopo è arrivato il dietrofront e il ritiro della richiesta di fondi.
A partire dal 24 ottobre, circa 1.300 antenne sono state disconnesse dal servizio. Si tratta dei terminali acquistati dal governo britannico e utilizzati dai militari. Il governo ucraino paga 2.500 dollari/mese per accedere a Starlink con un singolo terminale e finora ha speso circa 20 milioni di dollari. Non potendo più sostenere la spesa, il governo ha chiesto un aiuto finanziario al Ministero della Difesa del Regno Unito.
Un funzionario britannico ha dichiarato che verranno considerate le richieste per il supporto della connettività necessaria a contrastare l’invasione. Un portavoce del Pentagono ha invece confermato le indiscrezioni di fine ottobre. Sono in corso trattative che porteranno quasi sicuramente al finanziamento da parte degli Stati Uniti.
La connettività di Starlink non può certamente competere con quella terrestre in termini di velocità, ma le prestazioni sono sufficienti per le comunicazioni militari e il controllo remoto dei droni.