SpaceX ha portato in orbita i primi 54 satelliti 2.0 della costellazione Starlink. Contrariamente a quanto annunciato da Elon Musk a fine maggio è stato utilizzato un razzo Falcon 9. Si tratta del primo lotto di satelliti per i quali l’azienda aveva ottenuto la licenza dalla FCC (Federal Communications Commission) a fine novembre.
Inizia la realizzazione del nuovo “guscio”
La costellazione Starlink è formata da migliaia di satelliti che si trovano su differenti piani orbitali. Tutti quelli lanciati finora (generazione 1.0 e 1.5) hanno un’inclinazione di 53°, 53,2°, 70° e 97,6°. I primi 54 satelliti 2.0 sono stati posizionati in orbita terrestre bassa con inclinazione di 43° e fanno parte del “guscio” 5. Si trovano a circa 530 Km di altitudine e operano nelle bande di frequenza Ka e Ku.
Musk aveva sottolineato che i satelliti di seconda generazione sono più grandi e pesanti, quindi sarebbero stati lanciati con lo Starship. Dato che il nuovo razzo non è disponibile (deve ancora essere effettuato il primo volo orbitale di test), SpaceX ha aggiornato la struttura fisica in modo da inserirli all’interno del razzo Falcon 9. L’azienda aveva chiesto la licenza per quasi 30.000 satelliti, ma la FCC ha rilasciato il permesso solo per 7.500 satelliti.
I satelliti 2.0 offriranno una maggiore copertura e prestazioni più elevate (sebbene non paragonabile alla fibra ottica terrestre). Consentono anche la connessione diretta agli utenti che sottoscrivono un abbonamento con T-Mobile negli Stati Uniti.
Quello di stamattina (visibile nel video) è il 60esimo lancio effettuato nel 2022 con un razzo Falcon (59 con Falcon 9 e 1 con Falcon Heavy), quasi il doppio dei 31 effettuati nel 2021. L’ultimo lancio dell’anno è previsto il 30 dicembre (verrà portato in orbita il satellite israeliano EROS-C3 per l’osservazione della Terra).