Come previsto, SpaceX ha fornito i primi dettagli sul terzo test di volo dello Starship effettuato ieri. L’azienda di Elon Musk ha confermato la distruzione dei due stadi durante la fase di rientro, ma i risultati ottenuti sono molto incoraggianti.
Dettagli sul terzo test
Il lancio è avvenuto alle ore 14:25 italiane dalla Starbase di Boca Chica (Texas). Per la seconda volta consecutiva, tutti i 33 motori Raptor del primo stadio (Super Heavy/Booster 10) sono rimasti accesi per l’intera durata prevista. La separazione è stata completata con successo con la tecnica hot-staging: spegnimento di 33 motori del primo stadio e accensione dei sei motori del secondo stadio (Ship 28), prima del distacco.
Il booster ha correttamente invertito la traiettoria per dirigersi verso l’Oceano Atlantico (Golfo del Messico), ma si è verificato un RUD (Rapid Unscheduled Disassembly), quando si trovava a circa 462 metri di altitudine. Il termine indica la distruzione del primo stadio.
Il secondo stadio ha invece raggiunto l’orbita prefissata (234 Km) e sono stati completati due test: apertura/chiusura del portello di carico e simulazione del trasferimento di propellente da un serbatoio all’altro. SpaceX non ha effettuato la riaccensione di un motore nello spazio perché la velocità di rollio era troppo elevata.
Reliable high-speed, low-latency internet around the world—even while traveling at 27,000 km/h through a plasma field 🛰️🚀 https://t.co/FPELfpWq6M
— Starlink (@Starlink) March 14, 2024
La fase di rientro è stata registrata dalle videocamere grazie alla connessione satellitare di Starlink. Si tratta di un notevole traguardo, visto che il secondo stadio viaggiava a 27.000 Km/h attraverso un campo di plasma ad oltre 1.400° C.
L’ultimo segnale dalla telemetria è arrivato quando Ship 28 si trovava a circa 65 Km di altitudine. SpaceX non specifica cosa sia successo, ma quasi certamente è andato distrutto. I dati raccolti serviranno per i prossimi voli. Musk spera di effettuare almeno sei lanci nel 2024.