SpaceX ha comunicato che non realizzerà altre navicelle Crew Dragon. La quarta e ultima verrà utilizzata per la missione Crew-4 con Samantha Cristoforetti. L’azienda di Elon Musk continuerà invece a produrre i pezzi di ricambio. Tutte le risorse economiche verranno sfruttate per lo sviluppo dello Starship.
Addio Crew Dragon, il futuro è Starship
La flotta Crew Dragon è composta da quattro navicella: Endeavour, Resilience, Endurance e Freedom. Endeavour è stata utilizzata due volte per le missioni Demo-2 e Crew-2. Anche Resilience è stata utilizzata due volte per le missioni Crew-1 e Inspiration4. Endurance è attualmente collegata alla Stazione Spaziale Internazionale (missione Crew-3). Freedom sarà invece utilizzata per la missione Crew-4 del 19 aprile.
SpaceX ha confermato che non verranno realizzate altre navicelle per il trasporto degli astronauti sulla ISS, ma la produzione potrebbe essere riavviata in caso di necessità. Le Crew Dragon sono riutilizzabili, ma necessitano ovviamente di una revisione dopo ogni volo. L’azienda di Elon Musk continuerà a produrre i pezzi di ricambio.
La NASA utilizzerà in futuro anche la navicella Starliner di Boeing. A causa dei vari ritardi accumulati, l’agenzia spaziale statunitense ha assegnato a SpaceX altre tre missioni (Crew-7, Crew-8 e Crew-9), oltre alle sei già previste.
Per le missioni successive verrà utilizzato lo Starship. Il primo volo orbitale della navicella, fissata alla sommità del razzo Super Heavy, è previsto per il mese di maggio (se la FAA rilascerà la necessaria licenza).
La Crew Dragon Endeavour porterà sulla ISS quattro astronauti privati con la missione Ax-1 di Axiom Space. Il lancio è previsto per il 3 aprile, ma potrebbe essere spostato di qualche giorno (forse al 7 aprile) perché la data è la stessa del test “wet dress rehearsal” pianificato per il razzo SLS (Space Launch System) che verrà utilizzato per la missione Artemis I.