I piani di SpaceX per i viaggi spaziali del futuro cambiano, ma l’ambizione resta la stessa: intervenendo al 68esimo International Astronautical Congress (IAC) di Adelaide, in Australia, Elon Musk ha presentato la versione riveduta e corretta del suo Interplanetary Transport Systems (ITS), un sistema di trasporto a base di razzi spaziali che secondo il fondatore della space company americana garantirà un gran numero di possibilità sia agli utenti finali che alla stessa azienda costruttrice.
Musk vuole rendere “ridondante” l’attuale sistema di trasporto di SpaceX, integrando in un singolo apparato composito (booster e mezzo da trasporto) gli attuali componenti dei razzi Falcon 9, di Heavy e della capsula Dragon. Alla base del sistema ci sarà un nuovo razzo, ancora tutto da costruire e noto come BFR (cioè “Big Fucking Rocket”).
Il nuovo mega-razzo che sta progettando SpaceX è lungo 48 metri , ha una capacità di trasporto da 85 tonnellate (1.100 tonnellate di propellente) e con un compartimento da trasporto alto otto piani e dotato dello spazio sufficiente a ospitare 40 cabine (con due o tre persone ciascuna), un’ampia zona comune, storage centrale, una galleria e scudi contro le tempeste solari. I 31 motori Raptor alla base sono capaci di fornire una spinta da 5.400 tonnellate al decollo, spingendo una massa totale di 4.400 tonnellate nell’atmosfera.
BFR è un razzo capace di supportare la ricarica “in volo” (cioè nello spazio), e stando a quanto sostiene Musk una tecnologia del genere dovrebbe rappresentare il biglietto di viaggio verso Marte ma anche verso un’eventuale base lunare o in orbita cislunare. I primi carichi verso il Pianeta Rosso partiranno nel 2022 , preconizza il tecnologo, e nel 2024 sarà la volta delle prime due missioni con equipaggio umano .
Oltre allo spazio esterno, poi, Musk pensa anche alle possibilità di impiego di BFR nell’atmosfera terrestre e le ha svelate con una “postilla” alla sua presentazione australiana: il mega-razzo potrebbe trasportare tra 100 e 200 passeggeri in giro per il pianeta , raggiungendo buona parte delle mete internazionali in 30 minuti e ” qualsiasi luogo della Terra ” in meno di un’ora. I passeggeri si imbarcherebbero su chiatte galleggianti e tutto sarebbe riutilizzabile in pieno stile SpaceX.
Alfonso Maruccia