SpaceX ha davanti a se un traguardo storico, vale a dire il lancio di una missione spaziale interamente composta da elementi che hanno già volato e hanno fatto ritorno a terra senza finire in mille pezzi. Un sogno, quello del riutilizzo delle capsule e dei vettori per il trasporto nell’orbita terrestre, che permetterebbe alla corporation di risparmiare sui costi e contemporaneamente di accrescere i guadagni in ottica di un ulteriore sviluppo futuro.
Il lancio sarebbe in realtà dovuto già avvenire la settimana scorsa , ma è stato per vari motivi rimandato a una finestra di lancio successiva che si apre martedì 12 dicembre alle 11:46 ET (16:46 UTC). La space company statunitense lancerà una capsula Dragon a bordo di un razzo-vettore Falcon 9 verso la Stazione Spaziale Internazionale.
La missione rappresenta una novità assoluta perché è interamente basata su sistemi che hanno già volato, sono tornati a terra o sono stati recuperati in mare, hanno passato mesi e mesi di test e sono ora pronti a rientrare in servizio dopo il successo dei primi esperimenti di riutilizzo condotti da SpaceX negli ultimi anni.
La capsula Dragon è incaricata di portare sulla ISS rifornimenti ma anche un buon numero di esperimenti scientifici, inclusi quelli sulla produzione delle fibre ottiche in condizioni di microgravità, la realizzazione di strutture 3D innovative per apparati ottici ed elettronici e altro ancora. A bordo c’è anche lo Space Debris Sensor, destinato a essere montato all’esterno della stazione per catturare i detriti di passaggio a scopo di studio.
Stando a quanto sostiene SpaceX, una missione basata su elementi riciclati permetterà di risparmiare almeno un buon 30% sui costi per il solo razzo-vettore Falcon 9, e dovrebbe quindi avere effetti altrettanto positivi sui ricavi incamerati dalla corporation.
Il lancio della nuova missione SpaceX avverrà infine dal Complesso di Lancio 40 di Cape Canaveral, in Florida, vale a dire quello stesso complesso dove un anno fa era esploso un altro razzo Falcon 9 con a bordo un satellite di Facebook. Il complesso è stato ricostruito e rinforzato, ha spiegato l’azienda, e ora dovrebbe servire ai lanci dei prossimi 10 o 20 anni.
Alfonso Maruccia