Youkioske.com si proponeva ai cittadini della Rete come la più rifornita edicola del mondo: pubblicazioni, riviste e quotidiani di ogni paese venivano messi a disposizione gratuitamente, in formato pdf. Le autorità spagnole hanno condannato i suoi amministratori a 6 anni di carcere: il nuovo corso della proprietà intellettuale determinato dal recente aggiornamento del quadro normativo non ammette che la pirateria possa competere con il versante legale delle proposte degli editori.
YouKioske, sito che risiedeva su server canadesi registrato da un’azienda con sede in Belize, era stato chiuso nel 2012 dopo oltre tre anni di attività : aveva l’ambizione di posizionarsi come un punto di riferimento globale per l’informazione, offrendo oltre 17mila pubblicazioni digitalizzate rappresentative del sistema mediatico cartaceo di Spagna, Italia, Germania, Francia, Regno Unito, Portogallo, Russia e Olanda. I suoi amministratori, cittadini spagnoli, erano stati tratti in arresto e poi rilasciati in attesa del processo.
I giudici della Audiencia Nacional , chiamati a confrontarsi con il caso, hanno rilevato ora gli elementi determinanti per la condanna di due dei tre imputati, David González Hernández e Raúl Antonio Luque: avrebbero consapevolmente agito contro la legge, pubblicando contenuti senza autorizzazione da parte degli aventi diritto, negando ogni rimozione a seguito delle segnalazioni e concorrendo direttamente con le loro attività , il tutto per un accertato scopo di lucro . Il terzo soggetto fermato, Óscar González Hernández, è stato assolto.
Si è potuto dimostrare che i due avessero raggranellato un guadagno pari a 196.280 a mezzo advertising, la somma che i due cittadini dovranno rimborsare agli editori danneggiati dalle attività di YouKioske. La sentenza, formulata sulla base della nuova legge che aggiorna il regime spagnolo di tutela della proprietà intellettuale, condanna David González Hernández e Raúl Antonio Luque a 3 anni di carcere ciascuno per associazione a delinquere e a 3 anni di carcere ciascuno per violazione della proprietà intellettuale , aggravata dal consistente danno economico inferto agli editori per mezzo della comunicazione al pubblico di opere protette, stimato in 3,7 milioni di euro. Ai due cittadini spagnoli, inoltre, sarà proibito per cinque anni intrattenere qualsiasi attività che abbia a che fare con la gestione di siti web.
Gli editori festeggiano la sentenza più severa finora calata su cittadini spagnoli per violazione della proprietà intellettuale, la prima sentenza amministrata sulla base del nuovo quadro normativo instaurato dalla stessa legge che impone agli aggregatori di notizie il versamento di un contributo per i contenuti indicizzati e presentati con piccole anteprime. Gli editori si augurano che la condanna dei due amministratori sia deterrente nella sua esemplarità, che sappia mostrare a tutti “le conseguenze in cui si può incorrere con la violazione del diritto d’autore”.
Gaia Bottà