Era il 20 agosto del 2008 quando il McDonnell Douglas MD-82 della compagnia aerea spagnola Spanair decollava dall’aeroporto Barajas di Madrid con destinazione Gran Canaria. Ma il volo JK5022 non era destinato che alla tragicità della cronaca nera: 154 morti dopo che il veivolo aveva preso fuoco subito dopo essere uscito fuori pista .
Da lì era partito il lavoro di una speciale commissione d’indagine, le cui conclusioni sono attese per il prossimo dicembre. Due addetti alla meccanica e alla manutenzioni sono tra i principali indiziati, una volta stabilito con una certa sicurezza che a provocare il disastro sia stata la mancata apertura dei flap delle ali .
Ma c’è un dettaglio recentemente emerso , a partire da un articolo apparso tra le pagine online del quotidiano spagnolo El Pais . A far cadere il McDonnell Douglas MD-82 sarebbe stato un comune virus informatico, un trojan infiltratosi tra i meandri del mainframe di Spanair localizzato nel quartier generale di Palma De Maiorca.
A rivelarlo un rapporto interno della compagnia aerea riportato da El Pais , che ha sottolineato come il computer centrale fosse in quei giorni affetto da malware. Il virus avrebbe in sostanza impedito al mainframe di far scattare l’allarme, generalmente lanciato in presenza di tre problemi contemporanei ad un velivolo .
E di problemi era evidentemente pieno l’MD-82 di Spanair, non segnalati da un computer che avrebbe dovuto impedire il decollo in quei giorni. Il giudice spagnolo dovrà ora mettere in relazione il trojan del computer con gli inconvenienti tecnici che hanno portato l’aereo all’esplosione dopo il decollo.
Mauro Vecchio