Redmond – Lo spam inizia ad avere una vita più difficile, o almeno così spera Microsoft che in queste ore ha snocciolato le cifre di diffusione della sua piattaforma anti-spam e anti-phishing nota come Sender ID . A detta dell’azienda, oggi sono 2,2 milioni i domini internet che sfruttano il sistema di autenticazione dei mittenti.
Il Sender ID Framework , come noto, è un protocollo pensato per verificare i domini che corrispondono ai mittenti: confermando la validità dell’origine dei messaggi, grazie al confronto tra l’IP del mittente e quello ufficiale del suo dominio, Sender ID consente di attivare potenti filtri antispam. E, secondo Microsoft, più di 100 tra le maggiori società del pianeta hanno adottato il framework.
La diffusione del protocollo si deve non solo al fatto che è impiegato da servizi di posta molto popolari, come lo stesso Hotmail di Microsoft, ma anche all’adozione del Framework nei filtri antispam di produttori di richiamo di tecnologie di sicurezza, come Symantec . Anche il Sendmail Consortium ha peraltro accettato di adottare il Sender ID.
Secondo Microsoft, dei circa 2 miliardi di messaggi di posta elettronica che vengono spediti nel mondo, dal 70 all’80 per cento dei quali composti da spam, circa 3,3 milioni sono in linea con le specifiche del framework. L’azienda sostiene che i filtri antispam così realizzati riducono enormemente il problema dei “falsi positivi”, ovvero dei messaggi filtrati come spam anche se spam non sono. E la speranza di Microsoft è che entro pochi anni al Sender ID facciano ricorso la stragrande maggioranza dei gestori di posta nel mondo.
L’annuncio che il “muro antispam”, come lo ha definito qualcuno, sta effettivamente funzionando arriva non casualmente proprio adesso: in queste ore Microsoft ha infatti annunciato formalmente il portale MSN Postmaster Services , uno spazio web disponibile anche in italiano e concepito per dare informazioni ai gestori di posta elettronica di qualsiasi dimensione, dal piccolo server privato fino al grande provider, su come implementare Sender ID e come, più in generale, contenere il fenomeno dello spam. Il “grimaldello” per indurre gli operatori ad adeguarsi allo “standard” Microsoft è Hotmail: chi non rispetta certa linee guida avrà infatti difficoltà a far arrivare la propria posta ad Hotmail.
Va detto che oggi il Sender ID è una creatura ben diversa da quella introdotta in origine, criticata per essere troppo “focalizzata” sulle esigenze di Microsoft: oggi in buona sostanza si limita a rendere riconoscibili , attraverso liste di IP pubblici, i domini email autenticati, in modo tale che la posta proveniente da quei domini possa fluire liberamente, con un concetto simile – ma più esteso – di quello dietro una whitelist .