San Francisco (USA) – Qualora un giudice decidesse di chiedere all’organizzazione che sovraintende i domini Internet, l’ ICANN , di “sospendere” un dominio, si troverebbe dinanzi ad un muro di gomma. ICANN infatti, dinanzi all’ ipotesi che questa richiesta venga avanzata per fermare l’organizzazione antispam Spamhaus , ha fatto sapere di non avere alcuna intenzione di procedere.
Per l’esattezza, in una nota ufficiale , ICANN spiega di “non avere né la capacità né l’autorità” per procedere alla sospensione.
ICANN dichiara di aver seguito da vicino il problema e di volere con questa nota rispondere alle sollecitazioni che sono giunte dalla comunità. Molti nei giorni scorsi si sono chiesti in che modo ICANN avrebbe potuto procedere all’eventuale richiesta di sospensione formulata nel caso che contrappone Spamhaus alla società americana e360.
“Anche se ICANN fosse stato chiamato dinanzi alla Corte per questo caso, cosa che non è avvenuta – specifica la nota – ICANN non può soddisfare qualsiasi ordinanza che richieda di sospendere o porre un alt a Spamhaus.org o a qualsiasi altro specifico dominio”. ICANN precisa che “solo il registrar Internet con cui l’intestatario ha una rapporto contrattuale (…) può sospendere un singolo dominio”.
Come noto, e360 sostiene di essere stata inserita indebitamente da Spamhaus nella lista degli spammer ROKSO, una evenienza che condiziona i filtri antispam di moltissimi provider e che quindi rende più difficile all’azienda raggiungere via email i propri clienti. Per questo e360 ha già ottenuto una condanna negli Stati Uniti, con annesso obbligo di risarcimento di 12 milioni di dollari da parte di Spamhaus. Condanna che l’organizzazione antispam non riconosce .