Torniamo ancora una volta a parlare di 8chan, di nuovo in relazione a tragici eventi. Come già avvenuto con le sparatorie in Nuova Zelanda del marzo scorso, anche quella che nel fine settimana è costata la vita ad almeno 20 persone a El Paso (Texas) era stata preannunciata sulla board con la pubblicazione di quello che possiamo definire un macabro manifesto terrorista. In conseguenza all’accaduto, Cloudflare ha deciso di interrompere la fornitura al sito del servizio di protezione contro gli attacchi DDoS.
Cloudflare: niente più protezione per 8chan
La società americana, solitamente poco incline a interrompere le collaborazioni nonostante la natura discutibile di alcuni dei portali gestiti dai clienti (a tutela della libertà d’espressione), ha in questo caso ritenuto la misura colma. Era accaduto in passato poche volte: una di queste con Daily Stormer, sito ritenuto vicino alla corrente neonazista che dopo essere scomparso dalla Rete è tornato brevemente online su un dominio russo.
Fredrick Brennan, 25enne fondatore di 8chan, è intervenuto sulla questione confermando di non essere più coinvolto nel progetto (ora disegna font) e ringraziando Cloudflare per la presa di posizione, giunta a suo parere in ogni caso in modo colpevolmente tardivo.
Grazie molte Cloudflare. Finalmente questo incubo può volgere al termine. Voglio solo tornare a creare font in pace, senza dovermi preoccupare di ricevere chiamate dalla CNN e dal New York Times ogni volta che c’è una sparatoria. Avrebbero potuto prevenirlo e hanno scelto di non farlo.
Thank you so much @CloudFlare. Finally this nightmare might have an end. I just want to go back to making my fonts in peace and not have to worry about getting phone calls from CNN/New York Times every time a mass shooting happens. They could have prevented this and chose not to.
— Fredrick Brennan (@copypaste@bsky.app) 🦝🔣📗 (@fr_brennan) August 5, 2019
La diversa posizione di Tucows
A differenza di quanto fatto da Cloudflare, il registrar canadese Tucows ha dichiarato di voler continuare a fornire la gestione del dominio di secondo livello a 8chan. L’interruzione, sostengono i suoi responsabili, non risolverebbe il problema: eliminata la board ne nascerebbero altre, raggiungibili attraverso altri indirizzi, un po’ come avvenuto negli anni scorsi quando l’esplosione del caso #Gamergate pose sotto l’attenzione dei media 4chan.