Washington (USA) – Il Dipartimento per i Veterani di Washington è rimasto vittima del più grave furto di identità mai registrato nella storia degli Stati Uniti: in base ad una ricostruzione dell’ FBI , oltre 26 milioni di fascicoli personali digitalizzati sono spariti dal database governativo.
“Un impiegato ha portato a casa sua una copia del database dei veterani senza alcuna autorizzazione”, dicono le fonti ufficiali: un ladro avrebbe quindi fatto irruzione nella casa dell’impiegato, sottraendo il computer sul quale erano state salvate le informazioni. “Le informazioni sensibili riguardanti milioni di persone”, dichiarano i portavoce del governo in un comunicato stampa, “sono adesso a rischio”.
Le più alte cariche istituzionali del governo statunitense sono state immediatamente attivate per rintracciare la fuga di dati e la task force del Presidente americano che si occupa dei furti d’identità è adesso sulle tracce dei ladri. “Fortunatamente”, si legge sul sito del Dipartimento per i Veterani, “il database non contiene informazioni sullo status biomedico dei nostri soldati”. Tuttavia, i dati contenuti nell’archivio sono dettagli anagrafici di rilievo sui veterani e sulle loro famiglie.
In aggiunta, secondo un aggiornamento fornito dai funzionari del Pentagono , insieme ai dati sui veterani di guerra sono spariti anche 2,2 milioni di fascicoli che riguardano le truppe attualmente impegnate sul territorio nazionale statunitense: il 90% dei membri della Guardia Nazionale e l’80% delle riserve.
Il furto d’identità, negli USA, è un reato molto grave punito con la reclusione. Purtroppo si tratta anche di un fenomeno sempre più diffuso che spesso colpisce i centri nevralgici della sicurezza nazionale statunitense.
È anche per questo che molte associazioni dei veterani hanno denunciato il governo statunitense: l’organizzazione che riunisce i soldati del Vietnam e della prima guerra in Iraq hanno richiesto un maxirisarcimento pari a mille dollari per ciascun fascicolo scomparso nel nulla. Il segretario del Dipartimento per i Veterani, James Nicholson, è adesso al centro di una tempesta di critiche da parte delle istituzioni e della stampa: “Stiamo facendo il possibile per recuperare quanto perduto”, ha detto Nicholson.
L’episodio è sicuramente sconcertante ma ha persino una sfaccettatura tragicomica: come sottolineato da alcuni osservatori, se il furto non era mirato esclusivamente al computer con i dati, i ladri avrebbero potuto non essere a conoscenza dell’importanza dei dati sottratti. Ora che tutto ciò è apparso sulla stampa, i ladri conosceranno senza ombra di dubbio il “peso”, o il “valore”, di quanto hanno rubato.
Tommaso Lombardi