Nel weekend si è diffusa la notizia secondo cui Roscosmos e NASA collaboreranno per la costruzione di una nuova stazione spaziale internazionale, progetto ambizioso ma necessario visto il tempo utile rimasto per sfruttare ancora la strumentazione della “vecchia” ISS. Ma a quanto pare si è trattato solo di un malinteso. O forse no.
A parlare di una nuova stazione è stato Igor Komarov in persona, responsabile dell’agenzia spaziale russa che ha tirato direttamente in ballo i colleghi americani. La dichiarazione arriva a margine dell’accordo tra Roscosmos e NASA, questo sì confermato da entrambe le parti, per estendere il periodo di utilizzo della ISS fino al 2024.
Riguardo i progetti USA-Russia sul post-ISS, NASA ha stemperato gli entusiasmi abbastanza in fretta negando – per bocca del portavoce David Weaver – che ci fosse già un accordo in essere per la costruzione di una nuova stazione: piuttosto, l’agenzia americana si dice contenta dell’estensione del supporto alla ISS e della volontà russa di continuare a collaborare anche in futuro per l’esplorazione spaziale.
Invece di imbarcarsi in un nuovo progetto ciclopico con enorme consumo di denaro federale, NASA vorrebbe che alla dismissione della ISS ci fosse un importante passaggio di consegne al settore delle aziende private. Del futuro della ISS dovrebbero insomma occuparsi SpaceX e compagnia.
Laddove la collaborazione tra NASA e Roscosmos continua senza intoppi – ed è risultato di un certo rilievo visti gli attriti tra i due paesi nell’ultimo periodo – è nella ricerca scientifica: dal cosmodromo di Baikonur sono appena partiti l’astronauta NASA Scott Kelly e il cosmonauta russo Mikhail Kornienko, ed entrambi avranno il compito di restare per un anno a bordo della ISS per studiare gli effetti delle lunghe permanenze in una stazione a gravità zero sul corpo umano.
Alfonso Maruccia