Roma – La musica: linguaggio veramente universale. Fino agli inizi del secolo scorso (Marconi inventò la radio nel 1901) chi voleva ascoltarla doveva essere un musicista o potersi permettere un’orchestra personale; in seguito sono nati la radio a transistor, il walkman e l’autoradio, e di conseguenza la musica è diventata un fenomeno commerciale di massa, praticamente sempre a portata di mano, in ogni momento della giornata, anche in viaggio o durante le attività quotidiane, diventando per tanti praticamente un’ossessione (v. recente festivalone italiano).
Ma nel 2002 la moda dilagante è quella del digitale: foto, video e naturalmente audio. Nonostante i passi avanti fatti dal WMA di Microsoft, che cerca come sempre di imporre lento pede un proprio standard, MP3 rimane attualmente il formato più popolare.
Cos’è MP3? Per non saperlo si sarebbe dovuto evitare di leggere i giornali e guardare la televisione per gli ultimi tre anni. Cosa da non disprezzare, viste le idiozie spesso blaterate in quella sede su questioni come pirateria musicale, majors della musica che schiacciano in tribunale giovani hacker e su un programmino chiamato Napster. Tanto per la cronaca ormai Napster – ormai a server spenti – è stato soppiantato, nella classifica dei software di file-sharing più gettonati del Net, da Morpheus .
Per dirlo in due parole: MPEG Layer 3 è un formato di musica digitale che permette rapporti di compressione di 1:12. La dimensione di un brano compresso in MP3 è circa un dodicesimo di quella del brano in formato WAV. Chi vuole approfondimenti storici e tecnici può consultare la pagina dedicata sul sito ufficiale del Fraunhofer Institut .
Nella pratica, il contenuto musicale di un CD (75 minuti/650 MB) compresso con buona qualità occupa circa 60 MB; un’approssimazione abbastanza grossolana (che ci tornerà utile nel seguito) è quella con cui 1 minuto di musica viene compresso in 1 MB. Ovviamente a parametri più piccoli – ossia, a bit-rate meno elevati – corrispondono MP3 più piccoli, ma di qualità inferiore. Per buona qualità s’intende in genere frequenza di campionamento di circa 44 kHz e bit rate di 128 Kbit/s. Ovviamente la compressione è lossy , ovvero a perdita d’informazione, ma quello che viene perduto, in genere, si trova a frequenze o intensità praticamente impercettibili dall’orecchio umano.
I meccanismi che stanno dietro a questo procedimento si basano sull’analisi in ambito frequenziale, sulla biometrica, su considerazioni di ridondanza dei due canali stereo, sull’algoritmo di compressione di Huffman e su alcuni teoremi importanti di teoria dei segnali: argomenti di cui la maggior parte dei fruitori abituali di musica MP3 non ha mai nemmeno lontanamente sentito parlare. Ciò non ha impedito ai player MP3 di proliferare e di invadere praticamente qualunque apparecchio elettronico.
Hanno iniziato qualche anno fa con i PC: software che si possono scaricare da Internet e installare su Desktop e Laptop (citiamo Nullsoft WinAmp e RealPlayer per Windows, e XMMS e FreeAmp per Linux).
Ormai si trovano funzioni MP3 in quasi tutti i più recenti impianti DVD da casa ( Philips e Mustek , per citarne solo due). In questi dispositivi il supporto è il CD-ROM (più raramente il disco fisso): con i calcoli fatti prima possiamo aspettarci oltre 10 ore di musica su un normale CD.
Ma se la compressione ha senso è, principalmente, ai fini della portabilità. I requisiti sono quelli tradizionali di un oggetto che deve essere infilato nel taschino della giacca: minimo peso, minimo ingombro, larga autonomia, robustezza, ampia dotazione. Le funzionalità specifiche desiderabili sono: modalità di riproduzione continua, casuale e selettiva, visualizzazione degli ID3 Tag (ovvero titolo e autore del brano), preset di equalizzazione (pop, rock, jazz, classica…), ovviamente un controllo volume più “fine” possibile e magari uscite multiple per collegare contemporaneamente più cuffie. La caratteristica più importante è però la capacità di memoria che decide quanti brani potremo portare con noi, quella che si potrebbe definire “autonomia musicale”.
I supporti che finora hanno raccolto maggiore successo sono essenzialmente due: le memorie digitali compatte (Compact Flash e Secure Digital) e i CD-ROM cui ora alcuni costruttori stanno affiancando anche hard disk dedicati e mini dischi ZIP. Va da sé che è indispensabile possedere anche un PC opportunamente configurato (porte USB, masterizzatore, software di encoding…). I player a stato solido si affidano alle memorie Compact Flash e Smart Digital per contenere i file MP3. Memorie il cui prezzo negli ultimi anni è sceso notevolmente e la densità – oggi si iniziano a produrre CF fa 1 GB – è invece cresciuta in modo inversamente proporzionale.
Dlink si aggiudica la palma del nome più originale con il suo ROQ-IT, un piccolo player con 32MB di memoria interna (circa mezz’ora di musica come dichiarato sul sito); può aggiungere sino a 128MB di memoria Smart; è dotato di interfaccia USB (versione 1.1) e Audio Catalyst come software di encoding.
Questo microscopico player viene fornito con una memoria da 64MB rimuovibile, ha la connessione sia parallela che USB, 4 preset di equalizzazione e una funzione di bookmark dei brani. Pesa soltanto 50g e misura 7x7x1,7 cm.
Samsung Yepp
Samsung propone diverse alternative nella linea di dispositivi audio portatili Yepp. YP30-S ha 64MB di memoria flash on board, può registrare la voce, è dotato di interfaccia USB e ha 4 preset di equalizzazione; sul monitor blu può visualizzare il titolo della canzone. Pesa appena 34g (sempre batterie escluse) e le sue dimensioni sono di 4,4×6,5×1,45 cm. Secondo il produttore con una sola batteria microstilo è in grado di funzionare per cinque ore.
Pontis SP600 ha addirittura due 2 slot per memory card: uno per MultiMediaCard e uno per CompactFlash; è compatibile con Secure Digital e ROS (supporta fino a 4GB); legge file MP3, MS-Audio, AAC e Real Audio; ha l’interfaccia USB; secondo la moda cellulare ha le cover intercambiabili e il tasto Jog-Dial; si presenta con un display LCD retroilluminato 100×64 pixel e equalizzatore grafico a 5 bande. Il prezzo si aggira sui 280 Euro.
Rio One
Il primo player mai uscito sul mercato si rinnova: con 32 MB di memoria flash a bordo (espandibile a 160 MB); con una batteria stilo è in grado di riprodurre MP3 o WMA per 10 ore; è dotato di connessione USB, ha un equalizzatore integrato, permette la ripetizione di una traccia singola, di tutte le tracce e di tracce a caso. Per i più esigenti dal punto di vista dello stile c’è anche Rio600 .
Compaq iPaq Personal Audio Player PA-2
Compaq offre sul suo PA-2 64MB di memoria MMC espandibile fino a 128MB in un dispositivo di 6,9×5,6×2,0 cm dal peso di 85g. Il gingillo è fornito di porta USB e ha 14 ore di autonomia dichiarate. Il prezzo si aggira intorno ai 265 Euro. Supporta anche il formato WMA ed è aggiornabile a futuri standard audio; questa caratteristica (riscontrabile solo in una manciata di questa categoria di player) rappresenta forse la vera carta vincente che aggiunge versatilità e frena l’altrimenti rapida obsolescenza che attacca tutti i prodotti elettronici.
Cerchiamo di tracciare un profilo comune.
Il trasferimento dei file a questi dispositivi avviene tramite cavetto collegato al PC, generalmente fornito nella confezione insieme all’opportuno software di comunicazione. C’è chi rimane ancorato al trasferimento parallelo, ma lo standard è USB, e timidamente si affaccia Firewire.
Il peso è effettivamente irrisorio (senza batterie si aggira intorno ai 50g) e le dimensioni sono in genere inferiori a quelle di un pacchetto di sigarette; il consumo è estremamente limitato grazie all’assenza di parti meccaniche, e per lo stesso motivo è abbastanza difficile romperli; l’unica situazione in cui queste due caratteristiche vengono messe a dura prova è il collegamento al PC, perché il continuo inserimento e rimozione dei cavetti può danneggiare l’apparecchio.
Il “contro” più evidente è il costo elevato (che oscilla tra i 250 e i 500 euro) specie se confrontato con la quantità di memoria disponibile: 64MB di memoria Compact Flash (cioè poco più di un’ora di musica) costano circa 50 euro. D’altro canto potete scrivere e cancellare per tutti i cicli consentiti da questa tecnologia senza ricorrere al masterizzatore, e se il firmware è aggiornabile non c’è da temere nemmeno la pur remota probabilità che un formato audio di prossima generazione sostituisca MP3 prima che il player divenga obsoleto. Le memorie vi vanno strette? Preferite Hard Disk e CD? Waitec per esempio ha ben sei proposte.
Hip Hop , con un buffer antishock di 480s, visualizza gli ID3 tag, gestisce la programmazione di directory e file singoli, ha le modalità di riproduzione random e ripetitive già viste, 32 livelli di volume, 5 equalizzazioni preimpostate e un peso di 150g. Chiaramente legge anche i CD audio.
Havin è molto simile; ha in più la funzione di autodetect (che ricorda gli ultimi 3CD inseriti nel lettore in modo rapido), ha un display migliore, il telecomando e pesa 250 g.
Funky e Jammin’ sono le versioni più “pret-a-portér” (almeno dal punto di vista economico, visto che pesano ben 275g).
Tanky aggiunge alle funzionalità audio quelle di VideoCD; ha quindi anche le uscite PAL/NTSC e una funzione OSD sullo schermo TV per un migliore controllo.
Clipp è un prodotto abbastanza innovativo perché lavora sui CD da 8cm (quelli “singoli”, per intenderci) che contengono 185MB di dati (3 ore di Mp3 e 6 ore di WMA), e funziona anche come masterizzatore portatile 6x4x. L’interfaccia USB ne rende l’installazione facile su qualunque piattaforma.
NAPA con i suoi DAV (DAV 310, 311, DAV315 , DAV316 e DAV 380) offre un’alternativa economica ma robusta e affidabile.
Il DAV 315 legge anche i cd multisessione, è fornito con cuffie, alimentatore, due batterie stilo ricaricabili, quattro preset di alimentazione, funzione “hold”, riproduzione random, 32 livelli di volume. Ha un buffer di 120s e un display con informazioni minime. Legge anche i CD audio.
Slim X è in grado di competere per eleganza e portabilità anche con molti player con memorie flash; è in grado di riprodurre cd audio standard, Enhanced-CD e CD Plus, legge i CD masterizzati e formati audio MP3, WMA e ASF; inoltre ha anche un sintonizzatore FM incorporato; è l’unico con il firmware aggiornabile. Ha inoltre le protezioni antishock (480s per gli MP3, 180s per i CD Audio). L’autonomia dichiarata è di 23 ore usando le due batterie ricaricabili al NiMH e le il battery pack ausiliario. Ha un telecomando con display LCD grafico, gestisce gli ID3 Tag, ha l’equalizzatore con 7 preset e 1 configurabile dall’utente, i modi di riproduzione casuale, ripetizione e con playlist, il supporto multilingue. Indubbiamente un gioiellino, il più completo nel suo genere.
Molto più ingombranti e pesanti dei player a stato solido, i lettori CD hanno maggiori consumo energetico e probabilità di guasti di tipo meccanico. In compenso sono più economici, specie nel rapporto costo/minuto di musica. Però il masterizzatore (che si rende necessario per memorizzare gli MP3 sul supporto) è decisamente più costoso di una porta USB.
Se non avete un masterizzatore (né un amico… dotato) ma le memorie Flash vi stanno strette c’è chi ha pensato di dotare i lettori di hard disk personali. Addirittura tagli da 10GB (si parla di oltre 2500 brani, 160 ore di musica!), probabilmente scarti della produzione dei notebook, da riempire con pazienza (specie se si dispone di un cavo USB e non Firewire).
Creative , da tempo leader incontrastata nel settore delle schede audio consumer per mancanza di avversari, si butta nel mercato MP3 con il progetto Nomad Jukebox .
Non è né piccolissimo né leggerissimo (400g in 12,7×12,7×3,8cm), ha a bordo un hard disk da 6GB (100 ore di musica a 128Kps) e ha 4 batterie NiMH ricaricabili che possono farlo funzionare per 3-4 ore. Supporta anche i formati WMA e WAV (che ci si può permettere, con tanto spazio a disposizione); il sistema operativo del Nomad è però aggiornabile da Internet e si può sperare che anche altri standard audio vengano supportati in futuro; ha uscite per altoparlandi surround e un display LCD retroilluminato da 132×64 pixel; è dotato della connessione USB.
Apple prosegue l’espansione nella nicchia raffinata che ha sempre coltivato; sia i desktop che i notebook Apple si sono sempre distinti per un’attenzione particolare al look e alla qualità senza tenere troppo in considerazione il portafogli. iPod costa 459 euro IVA esclusa nella versione con HD da 5GB, 599 euro (sempre IVA esclusa) nella versione con HD da 10GB. Allo stile elegante aggiunge dimensioni contenute, un peso di 185g e la connessione Firewire che rende il dispositivo utile anche come memoria di massa esterna per i notebook. Recentemente iPod si è evoluto per diventare anche un palmare.
Iomega (sì, proprio quelli dello ZIP) ha messo a frutto la sua competenza nel campo delle memorie di massa estraibili per costruire Hipzip , un player con dischi proprietari da 40MB. Quindi 40 minuti circa di musica per ciascun dischetto (ovviamente riscrivibile) dal costo di circa 12 euro. E può anche essere usato come drive aggiuntivo. E poi ci sono anche “elettrodomestici” nati per tutti altri scopi che però (c’è sempre spazio in eccedenza sul silicio) sono stati adattati per leggere gli MP3.
Qual è l’unico oggetto considerato indispensabile dall’uomo moderno? A parte la donna-oggetto, dico. Esatto, il cellulare, l’unica cosa che si fa a gara per dimostrare di avere più piccola.
Nokia sta pubblicizzando con un brillante spot il 3310 che ha, tra le altre funzioni, quelle di lettore audio digitale, radio FM stereo, registratore digitale dalla radio integrata del Nokia 5510 o da uno stereo esterno collegato, gestione e download dei file audio digitali con il software Nokia Audio Manager incluso nel pacchetto di vendita. Commercializza anche Nokia Music Player, un accessorio che consente l’ascolto di una radio FM stereo integrata e di file audio (e funziona anche come auricolare per cellulare). Può essere utilizzato da solo o in combinazione con alcuni telefoni Nokia; è alimentato da una batteria standard AAA che garantisce un’autonomia di circa 5 ore; supporta i formati AAC e MP3, scaricati dal computer attraverso il software PC Nokia Audio Manager. Grazie alla memory card da 32 MB, Nokia Music Player può memorizzare audio per circa un?ora, a seconda del formato di codifica e della qualità. Utilizza la porta USB per la connessione al computer.
Nemmeno Siemens e Sony/Ericsson sembrano intenzionate a lasciarsi sfuggire l’occasione di piazzare i loro prodotti presso gli audiofili occasionali.
Ma visto che adesso sono tanto diffuse, perché non piazzare un player anche nelle fotocamere digitali?
PREMIER DC530 (di cui ho trovato notizia solo sul sito di un noto e-shop italiano ) è una fotocamera digitale, player MP3, webCam e Registratore Audio. Questa specie di minestrone digitale costa 265,25 euro, che non è poco, ma considerato quello che fa…
Anche Kodak si è innamorata di questo tipo di dispositivi. MC3 incorpora una fotocamera, videocamera e player MP3 con due interessanti caratteristiche: l’anteprima LCD per le immagini e la possibilità di utilizzare schede Compact Flash. Il formato per i file audio è MP3, aggiornabile tramite firmware; la riproduzione può essere impostata su ripetitiva e casuale, gestisce gli ID3 tag. Notevole.
I dipositivi portatili del nostro secolo per definizione sono i computer palmari. Qualcuno ha pensato: “Visto che su desktop e laptop possiamo, perché non ascoltare MP3 anche sui palmtop”?
L’idea, meno peregrina di quel che si potrebbe pensare, è stata abbracciata implicitamente da tutti i palmari PocketPC come MC3 , HP Jornada e Casio Cassiopeia .
Ma anche i palmari PalmOS (nati con una filosofia completamente diversa) si stanno attrezzando, specie l’espandibile Handspring Visor che grazie al modulo Compaq iPaq può trasformasi all’occorrenza in un player MP3. Minijam supporta fino a 128MB di memoria MMC, ha due slot di espansione e nella memoria aggiuntiva permette di archiviare anche applicazioni e archivi PalmOS; inoltre aggiunge un allarme luminoso al palmare, che non guasta mai.
Nel settore car audio la Kenwood è stata la prima a dimostrare di credere nelle possibilità della tecnologia di compressione del Fraunhofer, e ora con il suo nuovissimo [Z828MP[http://www.kenwood.it/ken/set_a_novi.html” target=”ontop”>Minijam presenta un prodotto maturo e che renderà i lunghi viaggi in auto meno noiosi.
Chiaramente non ci si può aspettare che un dispositivo integrato possa avere tante funzioni quante uno dedicato. Però in certi casi si può voler rinunciare a qualcosa in termini di comodità per portar dietro un oggetto in meno senza rinunciare all’essenziale. Tirare le somme di tutti questi prodotti non è facile.
A parte le ironie aritmetiche si può dire che nel settore portatile esclusivamente audio i lettori CD hanno il vantaggio della economicità del supporto mentre i player a stato solido hanno in genere un software più sofisticato e sono molto più leggeri e di dimensioni contenute. Sarei pronto a scommettere che gli audiofili, con la loro bella collezione di CD musicali alle spalle, sono più favorevoli alla prima soluzione mentre i patiti di gadget tecnologici che magari hanno esigenze di spazio e di look technogeek opteranno per la seconda.
Nel settore ibrido il discorso cambia completamente: la presenza di funzionalità MP3 può semmai far optare per un cellulare piuttosto che per un altro, per un palmare piuttosto che per un altro, per una fotocamera digitale economica piuttosto che per un’altra. In genere però la differenza si paga. Per quanto sia spinta la miniaturizzazione aggiungere una funzione significa penalizzare le altre o aumentare le dimensioni del dispositivo; utilizzare la memoria per i file MP3 significa toglierla agli SMS, alle foto, al software.
Però se siete in gita e oltre a scattare la foto volete ascoltare qualche canzoncina (magari cambiando la Compact Flash al volo) perché privarvi della possibilità di farlo?
Appare piuttosto improbabile che un formato audio di nuova concezione sbaragli MP3 nel breve termine: qualità, rapporto di compressione e solidità di uno standard de facto per la musica digitale non si rivoluzionano da un giorno all’altro, e ora che è stato realizzato anche un chip in grado di registrare la tecnologia diventerà non solo divertente ma anche utile: alcuni studenti della Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Pisa stanno già realizzando un CD con i file MP3 delle lezioni.
Inoltre i formati audio che sono allo studio attualmente sono tenuti sotto stretto controllo dalle majors della musica, da enti di certificazione del diritto d’autore e da tanti burocrati che hanno solo interesse che non siano riproducibili e copiabili, orpelli senza alcun contenuto tecnologico che il pubblico rifiuta epidermicamente e che non ne favoriranno di certo la diffusione.