Dibattuta, amata, desiderata, sovrastimata, ritardata, bocciata, contesa, pretesa, combattuta, denigrata, elogiata, derisa e molto, molto altro ancora. Questa è PlayStation 3, una console da gioco che porta sulle spalle l’eredità della macchina leader in assoluto della scorsa generazione e della quale, ancor prima che fosse disponibile sul mercato, si sapeva già tutto, e anche di più.
Le promesse infrante, i ritardi, l’emorragia di esclusive e le polemiche non hanno di certo favorito l’ingresso sul mercato della nuova console Sony, soprattutto di fronte a una Xbox 360 forte di un anno di alta definizione, a un Wii capace di sforare i 6 milioni di console vendute in meno di 4 mesi, e ai lanci in estremo oriente e negli Stati Uniti tutt’altro che entusiasmanti. Anche il lancio italiano non è stato esente da polemiche, a causa della guerra fra alcune catene commerciali (Darty e Mediaworld in primis) sfociata nella commercializzazione della console ben due giorni prima della data ufficiale . Ma è finalmente giunto il momento, anche per noi europei, di lasciarsi alle spalle il passato e vedere cosa ha davvero da offrire la nuova erede della famiglia PlayStation.
Un progetto tanto ambizioso quanto quello di Ken Kutaragi non poteva che avere un aspetto “importante”, o forse sarebbe meglio dire imponente. Le sue dimensioni , come del resto il suo peso, sono infatti non indifferenti, tanto che la console troneggia, nel vero senso della parola, sulle concorrenti. Sarebbe più opportuno un paragone con la prima Xbox, piuttosto che con Xbox 360 e Wii, sebbene PlayStation 3 si avvalga di un alimentatore interno che evita il fastidio di imboscare ulteriori “mattoni” dietro al mobile.
Il design della console spartisce con PlayStation 2 ben più dettagli di quanto si creda. Anche la nuova arrivata è caratterizzata dal blocco inferiore su cui poggia le radici, che rompe l’armonia delle forme arrotondate delineate dalla parte superiore. La colorazione nero lucido snellisce in qualche modo l’impatto di PlayStation 3, ma risulta estremamente suscettibile alla polvere, alle ditate e ai graffi, proprio come la console portatile di casa Sony. Nel complesso, la fattura della macchina è molto buona e offre una sensazione di eleganza superiore alle rivali ma, peccando di pignoleria, si odono scricchiolii non indifferenti maneggiandola.
Sulla parte frontale si nota immediatamente la fessura del lettore ottico di tipo slot-in, capace di risucchiare con estrema semplicità qualunque tipo di disco, anche quelli da 8 cm. In corrispondenza, vi sono i tasti a sfioramento per l’accensione e spegnimento della console e per l’espulsione del disco, un tocco di classe che impreziosisce sia l’estetica che il “feeling” generale di alta tecnologia. Sotto uno sportellino riposano i lettori delle memorie a stato solido Compact Flash, Secure Digital e Memory Stick, mentre nella parte inferiore trovano spazio ben 4 porte USB 2.0, decisamente comode per il collegamento di accessori come tastiere o mouse.
Sul retro del sistema vi sono i consueti connettori video – uno per i cavi HDMI e uno valido per Scart, composito e Component – una presa LAN RJ45, l’uscita ottica per l’audio digitale e, naturalmente, la presa di corrente corredata da un non banale interruttore. Sul lato sinistro, infine, si nasconde lo sportellino che dà accesso all’hard disk Serial ATA da 2,5 pollici (quello dei PC portatili, per intenderci). Seguendo i passi di PlayStation 2, il nuovo monolite nero di Sony se ne sta comodo sia in posizione orizzontale che verticale. Evidenziamo come in quest’ultima configurazione PlayStation 3 sia ben più stabile rispetto a Xbox 360, grazie alla base più ampia e al peso maggiore.
Il controller , denominato a mo’ di scioglilingua “SIXAXIS”, fa affidamento sul design del Dual Shock 2. Il nome del pad deriva dai sensori di movimento integrati che garantiscono sei gradi di libertà. Tali sensori, infatti, permettono al pad di rilevare movimenti di traslazione e di rotazione e, a differenza di Wii-mote, non necessitano di barre né di altri accessori addizionali. La tecnologia Bluetooth, e quindi l’assenza di fili, costituisce la seconda novità del controller. Purtroppo, SIXAXIS non presenta alcuna funzione di vibrazione, un compromesso difficile da accettare ai giorni nostri. Il tasto “PS” nella parte centrale scimmiotta il tasto in posizione analoga del pad Xbox 360 ed è utile per accendere la console, sincronizzare il controller – un’operazione, purtroppo, da effettuare a ogni accensione – ma anche per accedere al menù di spegnimento o di reset della stessa. Maneggiando SIXAXIS si nota immediatamente l’estrema leggerezza che, dopo un certo sconcerto iniziale, diviene un grande pregio.
Diverso il giudizio sull’impugnatura, meno confortevole che in passato a causa della minore sporgenza dei tasti dorsali che, nel Dual Shock 2, si offrivano come appoggio per le dita. Adeguandosi alle altre console, i tasti L2 e R2 sono diventati completamente analogici e offrono ora una corsa adeguata per dosare l’acceleratore, per esempio, nei giochi di corsa. Purtroppo, la forma convessa non offre un saldo appiglio per le dita, che tendono a scivolare durante le sezioni di gioco più frenetiche. Il pad può essere ricaricato tramite il collegamento USB alla console, ma non è possibile sostituire il pacco batterie interno. Le specifiche ufficiali riportano la possibilità di collegare fino a sette controller contemporaneamente, ma sul dorso degli stessi vi sono soltanto quattro led di identificazione. Pur basandosi su un pad che è divenuto ormai un’istituzione, non possiamo dire che SIXAXIS sia il controller più comodo prodotto negli ultimi anni.
Sebbene lo scatolone di imballaggio sia molto voluminoso, non è custode di un ricco tesoro. Oltre alla console e alla manualistica – fra cui spicca un foglietto che indica di aggiornare la console per migliorare la retrocompatibilità – sono presenti i cavi di alimentazione, un pad SIXAXIS e il relativo cavo USB di ricarica, un hard disk da 60 GB, un cavo video composito con tre connettori RCA e adattatore SCART. Dopo le dichiarazioni altisonanti di Sony, che attribuiscono alla propria creazione lo scettro di “vera Next Generation”, è contraddittorio notare l’assenza di un cavo video adeguato per godersi PlayStation 3 in alta definizione, sia esso HDMI o un più comune cavo Component. Al prezzo di 599 euro, questa è più di una piccola mancanza, soprattutto quando la console rivale di Microsoft offre quanto necessario per l’alta definizione anche nella versione più economica. Segnaliamo, sempre ai fini dell’alta definizione, l’assenza in commercio di un cavo video VGA, che impedirà ai possessori di monitor comuni di potersi godere PlayStation 3 a una risoluzione degna della spesa.
PlayStation 3 è da sempre stata descritta come una console che guarda al futuro. La stessa architettura prende le distanze dagli standard utilizzati dai PC e dalle altre console grazie a una soluzione che ruota attorno al nuovo processore sviluppato in sinergia fra Sony, Toshiba e IBM (STI). Cell Broadband Engine , abbreviato con Cell BE o, più comunemente Cell, è stato una delle leve maggiori del marketing di Sony durante la fase di sviluppo di PlayStation 3. A questo si aggiunge il Reality Synthesizer (RSX), un altro nome ad alto tasso di marketing dietro al quale si cela la GPU sviluppata da NVIDIA sotto la guida di Sony. Per finire ecco l’immancabile lettore Blu-Ray, asso nella manica o bomba a orologeria di PlayStation 3.
Cell si presenta come un processore multicore ad elevate prestazioni specificatamente pensato per il multithreading e i calcoli massivi in virgola mobile. I progetti alle spalle di Cell vanno oltre PlayStation 3, in quanto il consorzio STI vorrebbe implementarlo in futuro in altre apparecchiature di elettronica di consumo e non. Esaminando quello che effettivamente è il cuore di PlayStation 3, Cell è composto da un’unità principale, il Power Processing Element (PPE) e otto Synergistic Processing Elements (SPE) a 3,2GHz – di cui sei effettivamente utilizzabili per le applicazioni, una dedicata al sistema operativo e l’altra inutilizzata per esigenze di produzione. Il primo è sostanzialmente un processore PowerPC che si occupa di distribuire alle varie SPE il lavoro da svolgere. La particolarità delle SPE consiste nel fatto che ciascuna di esse è in grado di gestire compiti differenti, come una mezza dozzina di “operai” che lavorano in serie o in parallelo. Sebbene Cell sia votato ai calcoli in virgola mobile, da alcune analisi è risultato altrettanto vera una certa carenza nel campo delle branch prediction, il che ha fatto scaturire dubbi sull’effettiva validità di Cell nei videogame.
RSX è basato sulle nuove schede grafiche G70 e può eseguire 1,8 TFLOPS di operazioni in virgola mobile o elaborare 136 operazioni di shader per ciclo. La frequenza di clock è di 550 MHz e vanta una memoria locale da 256 MB di tipo GDDR3 a 700 MHz. RSX è in grado di elaborare immagini native alla risoluzione 1080p, anche se tale caratteristica non ha più l’impatto dovuto dopo che Microsoft, lo scorso novembre, ha offerto la medesima funzione su Xbox 360 tramite un aggiornamento. Le tecniche di rendering utilizzate dalle due console, però, rimangono differenti, in quanto NVIDIA ha deciso di non implementare gli shader unificati, elaborando vertici e pixel in maniera distinta. Anche la memoria grafica e quella principale di PlayStation 3 sono divise – 256 MB di RAM principale e altrettanti di VRAM – a differenza di quella unificata di Xbox 360.
Blu-ray è una tecnologia che prende il nome dal laser di colore blu utilizzato dal lettore ottico che, sfruttando una lunghezza d’onda inferiore, è in grado di immagazzinare una maggiore quantità di dati sul disco: 25 GB rispetto ai 4,7 GB di un DVD standard, con la possibilità di raddoppiare la capacità scrivendo su doppio strato. Il lettore Blu-ray di PlayStation 3, però, non è importante per i giochi, che oggi non traggono alcun beneficio dalla maggiore capienza di questi dischi, bensì per la divisione home & entertainment di Sony, che sponsorizza in prima linea questo formato tramite le proprie etichette cinematografiche. In molti sostengono che l’implementazione in PlayStation 3 sia solo un cavallo di Troia per favorire la diffusione del formato e vincere così la battaglia contro l’HD-DVD sponsorizzato da Toshiba, Nec, Microsoft e Intel. Anzi, si può dire che sul piano ludico vi siano addirittura degli svantaggi nell’uso dei BD-ROM a causa della lentezza dell’accesso al disco. Effettivamente, i caricamenti dei giochi PlayStation 3 risultano in media parecchio lunghi, soprattutto nel caso di Motorstorm e Formula One.
Fra le altre caratteristiche tecnologiche di PlayStation 3 spiccano la connettività Wi-Fi integrata e il supporto del Bluetooth 2.0 per pad e accessori come le cuffie. Di seguito si riportano le specifiche tecniche integrali della console.
CPU
Processore Cell
Core basato su PowerPC a 3,2 GHz
7 SPE a 3,2 GHz
128 SIMD GPR da 128b per ciascun SPE
256 KB SRAM per ciascun SPE (1 SPE è riservato)
218 GFLOPS di operazioni totali in virgola mobile
GPU
RSX a 550 MHz
1,8 TFLOPS di operazioni totali in virgola mobile
Full HD (fino a 1080p) x 2 canali
Pipeline di shader in virgola mobile paralleli, programmabili in multi-way
Audio
Dolby 5.1 canali, DTS, LPCM, e altri (processati dal Cell)
Memoria
Memoria principale: 256 MB XDR a 3,2 GHz
Memoria video: 256 MB GDDR3 a 700 MHz
Banda passante per la memoria principale: 25,6 GB/s
Banda passante per la VRAM: 22,4 GB/s
Memoria di massa
HDD estraibile da 2.5 pollici, 60 GB
4 porte frontali USB 2.0
Ingresso Memory Stick standard/Duo, PRO
Ingresso memorie SD standard/mini
Ingresso CompactFlash (Tipo I, II)
Lettore dischi ottici Blu-ray 2x compatibile con DVD-ROM (8x), CD (24x) e SACD (2x)
Connettività
Ethernet (x1/100BASE-TX, 1000BASE-T)
Wi-Fi IEEE 802.11b/g
Bluetooth 2.0 (EDR)
Fino a 7 controller SIXAXIS Bluetooth
4 porte USB 2.0
Collegamento Wi-Fi con PlayStation Portable
Audio e Video
Risoluzioni supportate: 480i, 480p, 720p, 1080i, 1080p
Uscita video digitale HDMI standard
Uscita video analogical AV MULTI OUT
Uscita audio digitale ottica Sarà pure grossa, ma PlayStation 3 non tradisce per quanto riguarda la silenziosità. Non fosse per il led verde di accensione (e per i 380W sulla bolletta), si direbbe che la console sia ancora spenta. La semplice animazione di avvio conduce verso un menù che risulta familiare a tutti gli utenti di PlayStation Portable.
La Xross Media Bar (XMB), ovvero il menù di PlayStation 3, è basata fortemente sull’interfaccia della console portatile di Sony, quasi a voler integrare le due realtà. La XMB attraversa orizzontalmente lo schermo e presenta otto menù differenti che, una volta evidenziati, mostrano tutti i sottomenù disposti verticalmente. Il risultato è discutibile in quanto ci si trova spesso a gestire troppi menù e icone nella stessa schermata, creando quasi un senso di confusione nell’utente. A volte si ha la sensazione che l’interfaccia di PlayStation 3 non obbedisca alle più comuni regole di usabilità, rendendo la navigazione dei menù un’operazione sicuramente non a prova di stupido. Un esempio consiste nell’assenza di sufficienti informazioni sullo schermo per indicare la funzione dei tasti del pad (il tasto Triangolo nella sezione multimediale per accedere alle opzioni e l’uso del tasto PS durante la riproduzione dei brani, per esempio); oppure la natura fin troppo essenziale di frecce e cursori che, talvolta, si nascondono nella grafica della XMB.
Pur essendo passati oltre tre mesi dal lancio della console negli altri continenti, l e funzioni di base di PlayStation 3 sembrano ancora realizzate frettolosamente e poco rifinite . Fra tutte le imperfezioni, la console non è in grado di riconoscere il cavo video collegato e, quindi, di adeguare il segnale in accordo con la televisione. La selezione dell’uscita video è controllabile unicamente dal menù, cosa che rende ostico il trasporto della console. Ipotizzando di aver utilizzato PlayStation 3 con un televisore Full HD tramite un cavo HDMI, se si scollega la console e la si ricollega con un cavo component o composito, si otterrà soltanto uno schermo nero in quanto PlayStation 3 continuerà a emettere il segnale tramite HDMI. Per ripristinare la situazione è necessario procedere nei menù alla cieca o disattivare l’uscita HDMI prima di scollegare la console. Un procedimento del tutto inopportuno e decisamente scomodo.
La Xross Media Bar è così composta :
Utenti
Allo stesso modo delle console concorrenti, anche PlayStation 3 offre la possibilità di creare un proprio profilo che contiene informazioni come i salvataggi dei giochi, i preferiti di internet, la lista di amici e relativi messaggi inviati e ricevuti. Ciascun utente può essere personalizzato con un nome e da un’icona o un’immagine a piacimento. Al momento non vi è una categorizzazione degli utenti in fasce videoludiche né un sistema di punteggi come visto su Xbox 360.
Impostazioni
Le varie impostazioni della console sono raccolte in questo menù e organizzate in maniera un po’ spartana. È pur vero che vi si accede principalmente per la configurazione iniziale, ma una migliore categorizzazione avrebbe sicuramente giovato. Fra le opzioni troviamo la possibilità di effettuare gli aggiornamenti software tramite Internet o semplicemente utilizzando una memoria di massa USB, le impostazioni del lettore BD-ROM (lingua menù, formati di uscita e così via), dell’audio, della chat e del sistema in generale, comprese la connessione internet e di sicurezza.
A proposito delle impostazioni per il controllo parentale – se ne è parlato moltissimo dopo il controverso scandalo sollevato da Panorama – abbiamo riscontrato una minore attenzione di Sony sulla questione, anche in questo caso a causa della scarsa intuitività del sistema di impostazioni. Mentre su Xbox 360 vi sono chiaramente espressi i simboli utilizzati dal rating PEGI, con tanto di descrizione a fianco, su PlayStation 3 vi sono soltanto 11 livelli di protezione che non si sa a cosa corrispondano, nemmeno dopo aver letto il manuale d’uso. La tabella di corrispondenza, infatti, è riportata soltanto nel manuale dei giochi, una soluzione di certo lontana dall’essere parents-friendly.
Foto
PlayStation 3 è in grado di visualizzare le fotografie e le immagini nei formati più comuni in circolazione (JPEG, TIFF, BMP, GIF e PNG), memorizzati su uno dei tanti supporti compatibili con la console, dalle Memory Stick e memorie SD alle fotocamere, ma anche ai telefoni cellulari dotati di funzione USB mass storage. Fra le modalità di slideshow vi è la classica “Album fotografico”, in cui le fotografie vengono disposte su un piano a scorrimento in maniera disordinata, come in un fiume di foto. L’effetto è tutt’al più simpatico, ma effettivamente inutile al fine di guardare e godersi le fotografie, in quanto queste sono troppo piccole e sfuocate. Molto meglio lo slideshow classico o a diapositiva, dove è possibile anche ruotare le immagini a piacimento. Inevitabile il confronto con il visualizzatore di Wii, che lascia indietro di diverse lunghezze quello di PlayStation 3, sia per usabilità che per funzioni. Al di là della modalità puzzle, su PlayStation 3 non è addirittura possibile effettuare uno zoom a piacimento sull’immagine, tanto meno applicare degli effetti grafici, personalizzare le fotografie né usarle come sfondo. A meno che non si copino dei brani musicali sull’hard disk, lo slideshow è muto come un pesce, rendendo meno interessante la visione delle foto delle proprie vacanze in famiglia.
Musica
Anche nel campo musicale, la console Sony permette di riprodurre i formati comunemente utilizzati, come MP3, MP4 (AAC), WAV, WMA e, naturalmente, il formato proprietario ATRAC. Stranamente, per attivare la riproduzione di WMA e ATRAC è necessario accedere al menù di impostazioni di sistema e abilitare tali formati. È apprezzabile la possibilità di collegarsi a un database remoto per recuperare le informazioni relative al CD Audio inserito nello slot della console e, naturalmente, di copiare i brani sull’hard disk in formato MP3, AAC o ATRAC con campionamento fino a 320 Kbps.
PlayStation 3 prevede la categorizzazione per album, artista e genere, ma non è possibile gestire una playlist interna né creare cartelle personali. Lascia perplessi una limitazione che, a dire il vero, mai ci saremmo aspettati dal mostro di calcolo quale è PlayStation 3: l’interfaccia non permette di copiare sull’hard disk i file mentre si riproduce una canzone o un altro contenuto. In questo caso, l’opzione “Copia” viene visualizzata in grigio e la console non spiega minimamente che è necessario interrompere la riproduzione per procedere alla copia. In principio, inoltre, sembra non sia possibile ascoltare i brani in sottofondo, poiché non è indicato da nessuna parte di premere il tasto centrale PS. Una migliore attenzione al design dell’interfaccia avrebbe sicuramente ovviato a questi semplici problemucci di utilizzo. Per finire, è disponibile un visualizzatore psichedelico che accompagna l’ascolto dei brani musicali, anche se non è altrettanto d’effetto quanto quello sviluppato da Jeff Minter per Xbox 360.
Video
A differenza di foto e audio, la lista di formati video supportati da PlayStation 3 non comprende i più diffusi. Tanto per raffreddare gli animi, è bene specificare che né DivX, Xvid, MOV o WMV sono supportati dalla console Sony, probabilmente per problemi di copyright. L’elenco dei formati supportati comprende MPEG-4 SP (AAC LC), H.264/MPEG-4 AVC Main Profile (AAC LC), MPEG-1 (MPEG Audio Layer 2), MPEG-2 PS (MPEG2 Audio Layer 2, AAC LC, AC3(Dolby Digital), LPCM), MPEG-2 TS (MPEG2 Audio Layer 2) AVI, Motion JPEG (Linear PCM), Motion JPEG (µ-Law) e AVCHD (.m2ts). Purtroppo, è assente anche un codec per visualizzare i filmati 3GP, ovvero quelli registrati dai più comuni telefoni cellulari in circolazione.
PlayStation 3 non integra la possibilità di accedere a filmati – né file ai file audio o alle foto – in streaming dal PC. Sono disponibili, però, alcuni programmi gratuiti (ad esempio Red Kawa File Server ) che, sfruttando il browser web della console, permettono di copiare i file dal PC su PlayStation 3. Il menù video permette di riprodurre DVD-Video e dischi Blu-ray. Nel primo caso, il lettore si comporta adeguatamente, offrendo le funzioni base di un comune lettore DVD ma lasciando per strada feature interessanti come l’upscaling del segnale video e la possibilità di effettuare uno zoom.
Gioco
La parte per cui si suppone che si acquisti PlayStation 3 risiede in questo menù, dove è possibile avviare il DVD PlayStation 2 o il BD-ROM PlayStation 3, piuttosto che i vari demo scaricati dalla PlayStation Network. Purtroppo, i file di demo vengono visualizzati tutti in fila nel menù principale, creando l’affollamento di icone di cui si è parlato nell’apertura di questa sezione. Il menù Gioco comprende anche la gestione dei file di salvataggio PlayStation 3 e la possibilità di creare una o più memorie virtuali per PlayStation 2, una soluzione di retrocompatibilità ben più intelligente di quella vista in Xbox 360.
Rete
Il menù Rete comprende un link veloce al manuale online di PlayStation 3, la possibilità di riprodurre alcuni dei contenuti PlayStation 3 su PlayStation Portable e di accedere al browser internet piuttosto che al PlayStation Store, argomenti approfonditi nelle sezioni Online e Connettività di questa recensione.
Amici
Allo stesso modo di Xbox 360, PlayStation 3 permette di gestire una lista di amici incontrati sulla PlayStation Network e di avviare chat vocali piuttosto che conversazioni scritte. È possibile creare una lista di amici inserendo il nickname corrispondente, oppure selezionare le persone incontrate durante le sessioni di gioco online recenti. La lista di amici indicata sulla XMB è unica, ma ancora non è chiaro se i vari giochi disporranno di una lista differente. Pur selezionando l’opzione “Giocatori incontrati” dopo una sessione online a Motorstorm, per esempio, la lista è risultata vuota.
L’ interfaccia di PlayStation 3, in definitiva, non sembra sufficientemente equilibrata. Il menù principale è talvolta sovraffollato da informazioni e icone, mentre in altre occasioni è fin troppo avaro di dettagli. L’aspetto essenziale e le similitudini con PlayStation Portable potrebbero essere più “cool” rispetto alle console concorrenti, ma la semplicità dei canali Wii piuttosto che la completezza di informazioni della dashboard di Xbox 360 sono ben altra cosa. Segnaliamo una curiosità relativa allo spegnimento della console: PlayStation 3 è l’unica console che, per spegnersi, impiega circa 5 secondi. Non ne conosciamo il motivo, ma ci auguriamo che non manchi la corrente in quel momento. Prima di iniziare a trattare la sezione online della console e le opzioni disponibili, è da sottolineare la totale ossessione di Sony per le licenze d’uso e le conferme di ogni genere. Un qualsiasi plug-in in una pagina web richiede la conferma dell’esecuzione da parte dell’utente, iniziare una partita online richiede l’accettazione della licenza d’uso, il download di un aggiornamento o di un gioco obbliga alle stesse operazioni. Il tutto in maniera davvero ossessionante, in quanto PlayStation 3 necessita delle conferme anche se il servizio è stato utilizzato un solo minuto prima. Scorrere un documento e premere un tasto non è in sé un’operazione fastidiosa – alla fine ci si abitua -, ma lascia l’amara sensazione di dover siglare un contratto ogni volta che si esegue qualcosa online.
Detto questo, l’aspetto migliore di PlayStation Network è costituito senza ombra di dubbio dall’assenza di qualunque tipo di abbonamento a pagamento. È possibile giocare online a tutti i giochi compatibili senza sborsare un euro e con prestazioni ottimali dal punto di vista della connessione (sebbene la prima sera di utilizzo la console si sia resettata cinque volte nel tentativo di partecipare a una partita online a Motorstorm). Duole ammettere, però, che Microsoft e Xbox Live hanno pavimentato la via del gioco online in maniera talmente accurata che valutare PlayStation Network è come viaggiare in carrozza su una strada a ciottoli. Si nota immediatamente, infatti, che l’esperienza online non è stata affatto uniformata, lasciando ai vari giochi la possibilità di implementare le diverse opzioni a piacimento. Non è detto che tutti i titoli PlayStation 3 supportino funzioni base come la lista degli amici o la chat vocale, funzioni invece garantite da Xbox Live. Motorstorm, tanto per portare un esempio, non permette di aggiungere amici alla lista né inviare/consultare i messaggi durante il gioco. Non si tratta semplicemente di dettagli, ma di funzioni che offrono al giocatore una forma di garanzia su quanto aspettarsi dalle modalità online. Ancor più sconcertante risulta la divisione dei server di gioco di Motorstorm fra i territori PAL e NTSC. Il famoso gioco di guida su sterrato non permette, infatti, di partecipare ai server americani, una limitazione che, se venisse implementata in tutti i giochi, risulterebbe alquanto anacronistica.
Per accedere a PlayStation Network è necessario creare un account di connessione indicando i propri dati e il nickname preferito e, anche in questo caso, scorrere interamente un corposo documento di licenza. Una volta collegati online, la console richiede di scaricare un aggiornamento che, fra le altre cose, migliora la retrocompatibilità con i titoli PlayStation 2 e implementa il download in background dei file da Internet. Nel nostro caso, l’aggiornamento è filato liscio fin da subito, impiegando poco più di cinque minuti con una linea ADSL da 20 Mbps.
Oltre all’account di gioco è possibile creare un account di fatturazione per scaricare i contenuti a pagamento dal servizio PlayStation Store . A differenza di Nintendo e Microsoft, Sony ha giustamente deciso di evitare l’utilizzo dei “punti” in favore di prezzi in moneta sonante, offrendo una migliore visibilità sul denaro speso.
Il negozio online di Sony è costituito da una normale pagina web, chiara e ordinata, ma un po’ lenta a causa della natura grafica delle pagine. I contenuti sono raccolti nelle categorie Novità, Demo, Giochi e Video (probabilmente in futuro arriverà anche la categoria musicale), ma si sente la mancanza di un ordinamento per nome o per data di pubblicazione.
Al momento, PlayStation Store è abbastanza fornito di contenuti: si spazia dai demo come Gran Turismo HD Concept 2.0, Resistance: Fall of Men e Formula One, ai giochi completi come Tekken 5: Dark Resurrection, Lemmings e GripShift, passando per una quindicina di video di vario genere. Il costo dei contenuti a pagamento varia, per ora, dai 4,99 euro di GripShift ai 9,99 euro di Tekken. A dimostrazione di una certa immaturità della console, il download in background dei contenuti non funziona durante le sessioni di gioco. Sony ha già annunciato un nuovo aggiornamento per implementare anche questa funzionalità nei prossimi mesi.
PlayStation 3 integra un browser proprietario per la navigazione su Web che si è dimostrato sufficientemente veloce e affidabile durante i test. Generalmente, non si hanno problemi di visualizzazione delle pagine più complesse, né di riproduzione di file Adobe Flash 7 o degli script Java, anche se è sempre necessaria la conferma di esecuzione dei plug-in. Il caricamento di una pagina web, però, è parecchio più lento di un PC collegato sulla stessa linea e segnaliamo che il browser tende a bloccare la navigazione del sito finché non ha caricato completamente la pagina. La situazione è piuttosto fastidiosa in presenza di un gran numero di immagini, che rendono lo scorrimento della pagina parecchio scattoso. La cache a disposizione sembra essere davvero ristretta, in quanto PlayStation 3 non è in grado di visualizzare pagine come questa . In generale, comunque, siti come YouTube, blog di vario genere e web-mail appaiono completi e perfettamente leggibili anche su un televisore SDTV, grazie alla pratica funzione di zoom.
La navigazione su Internet risulta un’esperienza senza dubbio più positiva rispetto a quella offerta dalla versione demo del browser Opera per Wii, sebbene l’interfaccia sia meno intuitiva. Non mancano la gestione dei preferiti, della cronologia e la possibilità di aprire le pagine web in finestre diverse semplicemente tenendo premuto il tasto X sul link corrispondente. Il pad consente una navigazione piuttosto comoda grazie alle funzioni ricorrenti preassegnate ai vari tasti, ma è consigliabile l’utilizzo di una tastiera e un mouse USB o Bluetooth per migliorare sensibilmente il risultato. Digitare gli indirizzi col pad è facilitato da una tastiera QWERTY con dizionario integrato che accelera la composizione delle parole più usate, come accade nei telefoni cellulari. È interessante, inoltre, la possibilità di salvare sull’hard disk i contenuti delle pagine web visitate come filmati, file audio e immagini, a patto che i formati siano supportati dalla console. L’interfaccia un po’ macchinosa potrebbe rendere le sessioni di navigazione meno intuitive di quanto visto su Wii, ma le possibilità offerte dal browser di PlayStation 3 garantiscono un’esperienza completa dei contenuti disponibili in rete.
A differenza di Wii e Xbox 360, la console Sony integra sia un adattatore LAN con connettore RJ45, sia un modulo Wi-Fi per le connessioni senza filo. Non vi sono ostacoli di sorta per la connessione online, che è risultata semplice e indolore anche in fase di configurazione. La connettività della console, però, non si ferma a Internet. Grazie alla tecnologia Bluetooth è possibile utilizzare mouse e tastiere senza fili (purtroppo meno diffusi rispetto ai dispositivi Wi-Fi) e auricolari o cuffie che sfruttino questa tecnologia, in modo da evitare l’acquisto di un dispositivo dedicato come accade su Xbox 360. Pur supportando il profilo Bluetooth A2DP per l’uso di cuffie stereo, PlayStation 3 non permette la riproduzione della musica in cuffia, il che potrebbe far storcere il naso ai tecnofili. Le cuffie Bluetooth, infatti, sono utili unicamente per le chat vocali fra amici o durante le sessioni di gioco. Durante la prova abbiamo riscontrato problemi di connessione con un auricolare Bluetooth mono di Motorola, mentre tutto è andato a buon fine con un modello A2DP di LG. Abbiamo difficoltà a comprendere le motivazioni che abbiano spinto Sony a non supportare il profilo FTP via Bluetooth, in modo da poter trasferire contenuti multimediali sulla console e viceversa anche utilizzando un telefono cellulare compatibile.
Un altro aspetto della connettività della console riguarda l’ interfacciamento con PlayStation Portable . Equipaggiata del firmware 3.10, la console portatile di Sony può essere registrata sulla propria PlayStation 3, per poi usufruire di una serie di funzioni quali il trasferimento dei contenuti (immagini, video, audio) o accedere al PlayStation Store e alla lista degli amici. Tale funzionalità risulta più uno sfizio che una reale killer application, considerato che non è possibile accedere a PlayStation 3 da un access point diverso da quello locale. La connettività fra le console nei giochi potrebbe essere più interessante, basti pensare a come PlayStation Portable si trasformi in uno specchietto retrovisore in Formula One. Il problema sta nel posizionare lo specchietto in un luogo comodo da tenere sott’occhio, ma la funzione lascia ben sperare per il futuro.
Dal lancio della console, inoltre, è disponibile in forma gratuita il programma Folding@Home , ovvero un sistema di calcolo distribuito gestito dalla Stanford University, il cui obiettivo è lo studio delle proteine per fini medici. Per maggiori informazioni sul progetto consigliamo di consultare il sito ufficiale . Una volta avviato, Folding@Home sfrutta la potenza di calcolo della console per elaborare i dati condivisi con gli altri computer e inviarli ai server centrali. Evitando di entrare nel merito dell’utilità sociale o meno del calcolo distribuito, ci sembra alquanto strana l’impossibilità di far girare Folding@Home in background, rendendo di fatto inutilizzabile qualunque altra funzione della console. In passato, Sony aveva anticipato che tale progetto avrebbe sfruttato i tempi morti del Cell, ma in questo caso risulta un’applicazione vincolante a tutti gli effetti. Se si considera che programmi dello stesso genere per PC girano tranquillamente in background, è evidente che, in qualche modo, Sony debba migliorare la gestione di Folding@Home per raccogliere più adesioni.
Ricordiamo, infine, che la console non può essere collegata al PC per scaricarne i contenuti , a meno che non si utilizzino programmi di terze parti come Red Kawa. È possibile installare sull’hard disk di PlayStation 3 un sistema operativo alternativo come Linux , ma non ce ne occuperemo in questa sede. Segnaliamo soltanto per chi fosse interessato, che l’installazione di Linux richiede la formattazione dell’hard disk, con conseguente perdita di salvataggi e ulteriori dati. È consigliabile, quindi, effettuare l’installazione prima di utilizzare la console a tempo pieno.
L’utilizzo di Linux non permetterà di creare giochi di alto livello in alternativa a quelli ufficiali in quanto il processore grafico RSX non è accessibile da un sistema operativo diverso da quello nativo. L’installazione di sistemi operativi secondari non è di certo uno degli aspetti preponderanti della console Sony, anche se immaginiamo diversi seguaci del “pinguino” già pronti a scrivere trattati sulla versatilità che questa soluzione offre. Si tratta di una funzione troppo complicata per divenire realmente di massa e contribuire così alla diffusione massiccia di PlayStation 3. Se al lancio di Xbox 360 ci si lamentava del portafoglio giochi pieno di blande conversioni di titoli già usciti in precedenza, su Playstation 3 ci troviamo di fronte ad una situazione analoga, con una lista di giochi che, in larga parte, sono già disponibili da tempo per la console rivale di Microsoft. Non mancano comuqnue le esclusive, fra cui spiccano i titoli first party come il già citato Motorstorm o Resistance: Fall of Man di Insomniac Games o quelli di terze parti fra cui Virtua Fighter 5.
Indipendentemente dal fatto che i giochi siano port o meno, la line-up di lancio di PlayStation 3 è in grado di soddisfare un po’ tutti i palati grazie a una buona varietà dei generi (gli sparatutto in prima persona sono solo due, e personalmente la ritengo una cosa positiva) e a una qualità media più che soddisfacente. Purtroppo, alcuni nomi altisonanti non ce l’hanno fatta per il lancio della console, lasciando i giocatori orfani di The Elder Scrolls IV: Oblivion, F.E.A.R., Tom Clancy’s Splinter Cell: Double Agent e Rainbow Six: Vegas.
Di seguito la line-up di titoli PlayStation 3 attualmente disponibili in Europa.
Resistance: Fall of Man (Sony)
Il nuovo esperimento dei creatori di Ratchet & Clank funziona bene ma non introduce nulla di innovativo nel panorama degli sparatutto in prima persona. Le mappe sono limitate e la varietà delle armi non basta a risollevare Resistance da una valutazione media. Impressionante la modalità online, che permette scontri fra 40 giocatori.
MotorStorm (Sony)
Il ritardo della versione europea ha giovato particolarmente a Motostorm, che ha guadagnato una solida modalità online per rendere le gare sullo sterrato ancora più divertenti. Un titolo con pochi ma vasti tracciati che porta il giocatore nella Monument Valley per delle corse rocambolesche e distruttive. Buono il controllo tramite i sensori di movimento, pessime invece le animazioni degli incidenti, talvolta esageratamente lunghe e snervanti.
Genji: Days of the Blade (Sony)
Caratterizzato da un’orgia grafica che svolge bene il compito di showcase per PlayStation 3, il nuovo episodio di Genji è afflitto da un gameplay estremamente ripetitivo che lo svilisce dopo poche ore di utilizzo. È il classico titolo che punta tutto sulla grafica sperando negli acquisti incauti del lancio di una nuova console.
Formula One Championship Edition (Sony)
Gli appassionati di Formula 1 non possono trovare di meglio in circolazione. Tecnicamente molto ben realizzato e dalla giocabilità che non mancherà di appassionare gli sfegatati dei bolidi a quattro ruote, Formula One soffre della una somiglianza eccessiva con il precedente capitolo della serie, che ne mette in dubbio l’effettiva validità per chi ha già sviscerato le piste su PlayStation 2.
Ridge Racer 7 (Sony)
Uno dei pochi titoli graziati del paradigma “1080p, 60fps”, Ridge Racer 7 non si discosta di molto da quanto visto nel sesto capitolo per Xbox 360. Vi è solo un tracciato inedito per un gameplay che ci accompagna fin dagli esordi di PlayStation. L’aggiunta del turbo non modifica le basi di un titolo stazionario da oltre un decennio. I neofiti potrebbero comunque gradire la guida arcade e le derapate impossibili.
Call of Duty 3 (Activision)
Port diretto dalla versione Xbox 360 con la quale condivide pregi e difetti. La campagna in singolo rimane d’effetto grazie all’ottima riproduzione delle atmosfere di guerra e le modalità online conferiscono a Call of Duty 3 quella marcia in più per renderlo estremamente longevo.
Gundam: Target in Sight (Namco Bandai)
All’E3 2005, il titolo dedicato al robottone nipponico sembrava dovesse spezzare il mondo in due, ma si è rivelato uno dei titoli più brutti mai create per una console. Merita una menzione solo per avvertire l’ignaro acquirente di starne alla larga come fosse peste.
Virtua Fighter 5 (SEGA)
Uno dei più discussi picchiaduro della storia del videogame torna in un episodio che raffina quanto imparato negli anni precedenti. Farà la gioia degli appassionati del franchise SEGA grazie alle mosse calibrate al millesimo di secondo, ma sconcerterà i detrattori a causa della reale assenza di novità. Chi lo ha amato, lo amerà di più, chi lo ha odiato continuerà a ignorarlo.
Virtua Tennis 3 (SEGA)
Il re dei titoli tennistici per eccellenza segna un ritorno importante sulle console di nuova generazione dopo aver fatto capolino in sala giochi. Il gameplay è rimasto pressoché invariato rispetto al passato, rimanendo immediato e piacevole anche per coloro che hanno poca dimestichezza con la racchetta. Peccato per l’assenza della modalità online, presente invece nella versione Xbox 360.
Sonic the Hedgehog (SEGA)
Il ritorno del porcospino blu fatica a entusiasmare a causa dei numerosi difetti di gameplay che frustra invece di divertire. Si contano innumerevoli problemi nella telecamera, nei controlli e nelle collisioni che lo affossano irrimediabilmente.
Full Auto 2: Battle Lines (SEGA)
Il primo capitolo non lasciava presagire nulla di buono da un eventuale seguito, a meno che SEGA non avesse cambiato radicalmente rotta. Così non è stato e Full Auto 2 si rivela addirittura peggio del predecessore, con l’aggravante che non è bastato un anno ai programmatori per comprendere cosa era andato storto la volta scorsa.
Tekken: Dark Resurrection (Sony, PlayStation Store)
Non una pallida conversione budget per rimpinzare il PlayStation Store, bensì un titolo raffinato che capitalizza sui migliori aspetti della serie di picchiaduro di Namco al prezzo di soli 9,99 euro. Consigliato a tutti gli amanti della saga, che potranno goderselo in 1080p. Il gioco, però, non contiene i bonus e i minigiochi presenti nei capitoli precedenti, bensì unicamente la modalità arcade a 1 o 2 giocatori offline.
Fra gli altri titoli disponibili , si segnalano:
World Snooker Championship 2007 (SEGA)
NHL 2K7 (2K Sports)
Blazing Angels: Squadrons of WWII (Ubisoft)
Enchanted Arms (Ubisoft)
Def Jam: Icon (EA)
Fight Night Round 3 (EA)
NBA Street Homecourt (EA)
Need For Speed Carbon (EA)
The Godfather: The Don’s Edition (EA)
Tiger Woods PGA Tour 2007 (EA)
Marvel: Ultimate Alliance (Activision)
Tony Hawk’s Project 8 (Activision)
Il tema retrocompatibilità ha arroventato i commenti nei forum negli ultimi tempi. Qualche settimana addietro, Sony annunciò che la versione europea di PlayStation 3 avrebbe supportato solo un numero limitato di giochi per PlayStation 2, quantificabile in poco più del 50% del portafoglio rispetto al 98% delle versioni nordamericana e nipponica.
La minore compatibilità con il passato è dovuta alla rimozione dell’Emotion Engine – ovvero la CPU di PlayStation 2 – per ragioni di contenimento dei costi. La retrocompatibilità della console è stata così affidata all’emulazione software, con tutte le limitazioni che questo comporta: basti vedere il caso di Xbox 360. Il lancio della console, come già anticipato, è stato accompagnato da un aggiornamento software che migliora, fra le altre cose, la retrocompatibilità verso i titoli PlayStation 2. Sul sito ufficiale è possibile consultare la lista dei titoli compatibili e il loro grado di compatibilità (ottimo, problemi trascurabili o problemi evidenti).
Abbiamo effettuato il test di retrocompatibilità rigorosamente dopo aver aggiornato la console al nuovo firmware 1.60. Della libreria di titoli PlayStation 2 a disposizione, gran parte viene riprodotta senza problemi di sorta, anche se sul sito ufficiale vengono segnalati grossi problemi di compatibilità (vedi Beyond Good & Evil, FIFA 07 e Soul Calibur 3). Durante i test – volutamente superficiali per ragioni di tempo – non abbiamo riscontrato nemmeno problemi relativi a full motion video né alla modalità a 60 Hz, ove disponibile (Soul Calibur 3 e Gradius V). Nel caso in cui il titolo non sia supportato, appare una schermata informativa che invita ad attendere un futuro aggiornamento della lista di retrocompatibilità.
Fra le mancanze maggiori, segnaliamo l’ assenza del supporto alla modalità online dei giochi PlayStation 2 , come nel caso di Fifa 07, e la mancanza di un procedimento per trasferire i salvataggi dalle memory card della vecchia console all’hard disk di PlayStation 3. Nonostante diversi titoli PlayStation 3 e la console stessa siano region free, sottolineiamo che è possibile far girare solo i titoli PAL di PlayStation 2. A differenza di Xbox 360, infine, duole notare che i giochi PlayStation 2 non vengono scalati alla risoluzione video impostata , che avrebbe migliorato la resa sui televisori in alta definizione. D’altronde, lo stesso problema affligge anche la riproduzione dei DVD-Video, limitati alla risoluzione di 576p contro l’upscaling fino a 1080p di Xbox 360. D’altra parte, il lettore di PlayStation 3 sembra velocizzare sensibilmente il caricamento dei titoli di PlayStation 2 grazie alla maggiore velocità di accesso al disco.
Se nelle scorse settimane PlayStation 3 è stata messa alla gogna a causa della retrocompatibilità pressoché inesistente, è stata una sorpresa notare come il nuovo monolite Sony non sia in realtà così malaccio sotto questo aspetto: questo a patto di eseguire l’aggiornamento software come indicato sul foglietto a corredo della console. Senza l’aggiornamento, infatti, è arduo affermare che PlayStation 3 sia una console retrocompatibile, in quanto il numero di titoli in grado di girare senza difetti è davvero esiguo.
Al momento, ci risulta che l’aggiornamento sia reperibile unicamente online – collegando in rete PlayStation 3 oppure scaricandolo dal sito ufficiale su una memoria USB -, un fattore che potrebbe tagliare fuori dal gioco coloro che non dispongono di una connessione ad Internet. Il grosso problema di PlayStation 3, infatti, consiste proprio nell’enorme diffusione della sorella maggiore, entrata di fatto in ogni genere di nucleo familiare, fascia di età e di reddito. Non tutti potrebbero essere in grado di usufruire dell’aggiornamento online, ritrovandosi così con un pezzo di ferro che emette schermate bianche intermittenti e altre amenità nel tentativo di far girare un disco PlayStation 2. Confidiamo in una rapida azione di Sony per andare incontro a tutti i neo utenti di PlayStation 3 che desiderano giocare anche ai vecchi giochi.
Per completezza di informazione, riportiamo la lista dei titoli PlayStation 2 provati per il test di retrocompatibilità:
Beyond Good & Evil: nessun problema riscontrato nonostante sul sito ufficiale vengano riportati evidenti problemi di utilizzo
Clock tower 3: non funziona
Disgaea: nessun problema
Flipnic: nessun problema. Fluidità eccellente.
Freak out: nessun problema.
Gradius V: nella modalità 60Hz vi sono leggere perdite di frame che non abbiamo riscontrato in modalità 50HZ. Il funzionamento è, comunque, ottimo.
Grandia II: nessun problema da segnalare, compresi full motion video di introduzione
Guilty Gear X2: nessun problema anche a 60Hz
Jak & Dexter: non funziona
Maximo: nessun problema. Fluidità eccellente.
Ridge Racer V: nessun problema
Rygar: nessun problema
SSX 3: nessun problema. Qualche indecisione nel framerate, ravvisabile però anche su PlayStation 2.
Star Ocean: non funziona
Wipeout Fusion: nessun problema
Shadow the hedgehog: nessun problema, anche se il sito ufficiale avvisa che potrebbero emergere problemi minori.
Fifa 07: buono il funzionamento, ma il controllo sembra un po’ lento. La modalità online non funziona poiché non viene rilevato l’adattatore di PlayStation 2
Need for speed Carbon: nessun problema. Frame rate un po’ scattoso, ma in linea con quanto visto su PlayStation 2
Jak X: non funziona.
Soul Calibur 3: nessun problema riscontrato nonostante sul sito ufficiale vengano riportati evidenti problemi di utilizzo
Ratchet Gladiator: non funziona.
WRC Rally Evolved: non funziona. La nuova console di Sony si è rivelata niente di più che… una console. Il supercomputer promesso da Kutaragi si è perso nei progetti originali e la lotta contro la concorrenza si prospetta più ardua del previsto.
Così com’è, PlayStation 3 delude le aspettative e, sotto taluni aspetti, si rivela sotto la media. Basti pensare all’implementazione spartana del gaming online, piuttosto che alle limitate funzioni di media player, ambito in cui la nuova creatura di Sony riesce a fare anche meno di quanto offerto dalla rivale di Microsoft.
Il supporto a vari formati di memorie solide e ad hard disk standard sono al momento fiori all’occhiello di un vestito di marca un po’ demodé, ma la possibilità di installare Linux appare come un buon escamotage per ridurre i dazi di importazione.
Se il presente appare offuscato, il futuro di PlayStation 3 potrebbe rivelarsi più roseo: giochi come Lair, Gran Turismo 5 e il nuovo Tekken fanno tanta gola e, sul fronte online, PlayStation Home sembra avere le carte in regola per divenire un fenomeno di massa. Ma se qualcuno si aspettava una nuova esperienza di gioco, allo stato attuale la delusione è pressoché certa, in quanto, allo stesso modo di Xbox 360, tutta l’evoluzione che questa generazione di console è in grado di offrire è una migliore prestazione grafica. Che, nel caso di PlayStation 3, al momento non si discosta in maniera apprezzabile da quanto Microsoft sta offrendo da 14 mesi a questa parte, rafforzando il dubbio che la console Sony sia effettivamente sovrapprezzo. A meno che non interessi portarsi a casa un lettore Blu-ray: in questo caso, sul mercato non si trova di meglio.
Raffaele Cinquegrana
Si ringrazia Ivan Michelucci per la collaborazione