SpeciesNet di Google, AI per identificare le specie animali

SpeciesNet di Google, AI per identificare le specie animali

Il modello AI SpeciesNet di Google, addestrato su milioni di immagini, può classificare gli animali analizzando le immagini delle fototrappole.
SpeciesNet di Google, AI per identificare le specie animali
Il modello AI SpeciesNet di Google, addestrato su milioni di immagini, può classificare gli animali analizzando le immagini delle fototrappole.

SpeciesNet è l’ultimo gioiello di Google, capace di riconoscere la fauna selvatica grazie a un dataset mastodontico. Il modello ha analizzato ben 65 milioni di foto. Gli scatti provengono da istituzioni prestigiose come lo Smithsonian, la Wildlife Conservation Society e la Zoological Society of London. Insomma, il gotha della zoologia mondiale.

Google rilascia SpeciesNet, il modello AI per riconoscere le specie animali

SpeciesNet conosce tutto ciò che riguarda il mondo animale. Il sistema organizza in maniera intelligente ciò che vede – raggruppando, per esempio, i leoni come “felini” e “mammiferi”, proprio come farebbe un biologo. E non solo: SpeciesNet riconosce anche oggetti non viventi, come i veicoli.

Ma SpeciesNet non è nato dal nulla, è il frutto di Wildlife Insights. L’iniziativa è stata lanciata da Google sei anni fa. Lo scopo era aiutare i ricercatori di tutto il mondo a condividere, identificare e analizzare le immagini della fauna selvatica catturate dalle fototrappole.

Le fototrappole sono preziose per studiare le popolazioni animali. Ma generano un’enorme quantità di dati, e per esaminare le informazioni servono giorni o addirittura settimane. Ed è qui che entra in gioco SpeciesNet.

Google ha deciso di rendere SpeciesNet open source, mettendolo a disposizione di tutti su GitHub con una licenza Apache 2.0. Questo significa che chiunque potrà usarlo, modificarlo e integrarlo nelle proprie applicazioni, quasi senza restrizioni. Una manna dal cielo per sviluppatori, accademici e startup che si occupano di biodiversità.

Grazie a SpeciesNet, potranno monitorare la fauna selvatica in modo rapido ed efficiente, senza dover partire da zero o investire grandi risorse nello sviluppo di un modello proprietario.

L’AI al servizio della biodiversità

SpeciesNet non è l’unico strumento open source per l’analisi delle immagini delle fototrappole. Anche Microsoft, con Good Lab, ha rilasciato PyTorch Wildlife. È un sistema AI che offre modelli pre-addestrati per il rilevamento e la classificazione degli animali. Ma più che una competizione, questa sembra una gara di solidarietà tra giganti tech per mettere l’intelligenza artificiale al servizio della fauna selvatica.

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Pubblicato il
4 mar 2025
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