Dopo i primi, problematici aggiornamenti pensati per neutralizzare gli effetti di Meltdown e Spectre , negli ultimi giorni Intel è tornata alla carica con quello che la corporation definisce un nuovo microcodice “stabile” augurabilmente in grado di rimediare ai guai provocati dagli update precedenti.
Somministrato sotto forma di nuove versioni del firmware UEFI impiegato sulle varie motherboard in commercio, il primo aggiornamento al microcodice rilasciato per contrastare il più pericoloso dei super-bug delle CPU (Spectre) ha infatti portato alla comparsa di malfunzionamenti, crash o riavvii costanti sulle ultime generazioni di processori Core.
Dopo aver ammesso l’esistenza del problema, Intel aveva promesso di analizzare la situazione e di rimediare una volta scoperta l’origine del problema. Il rimedio sembra sia ora arrivato sotto forma di un nuovo aggiornamento al microcodice, e quindi un nuovo update al firmware che i produttori OEM dovranno distribuire per PC e motherboard attualmente supportati.
L’ultimo aggiornamento riguarda in particolare le CPU Core x86 di sesta (Skylake), settima (Kaby Lake) e ottava generazione (Coffee Lake), mentre per i processori meno recenti (Broadwell e Haswell in primis) l’update è al momento ancora indicato in stato di beta.
Il problema dei super-bug delle CPU sta provocando contraccolpi che non sono solo tecnologici, visto che anche la SEC (Securities and Exchange Commission) americana è intervenuta nella faccenda consigliando ai manager con posizioni dirigenziali di non vendere le proprie azioni prima di comunicare al pubblico l’esistenza di gravi vulnerabilità di sicurezza. I casi chiamati in causa riguardano appunto Brain krzanich, il CEO di Intel accusato di aver venduto lo stock prima della pubblicazione di Meltdown e Spectre, e lo scandalo storico della breccia di Equifax .
I guai legali arrivano infine a lambire anche AMD, i cui processori sono immuni a Meltdown ma non agli effetti di Spectre: dopo le trentadue class action contro Intel, a Sunnyvale tocca ora incassare quattro azioni collettive contro il comportamento “ingannevole” della azienda nei confronti degli utenti e gli effetti negativi dei super-bug sulle azioni.
Alfonso Maruccia