Dal mese di marzo sono disponibili le linee guida di AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) per il rilascio dello SPID ai minori, modificate in seguito all’intervento del Garante della Privacy. Al momento però nessun provider permette di chiedere l’identità digitale ai cittadini con età inferiore a 18 anni.
SPID ai minori: problemi irrisolti
Per i minori di 18 anni sono previsti due tipi di SPID. I ragazzi di età superiore a 14 anni possono usare l’identità digitale per accedere ai servizi offerti dalla Pubblica Amministrazione. I più piccoli (5-14 anni) invece possono utilizzarla solo per i servizi online forniti dalle scuole (in via sperimentale fino al 30 giugno 2023). In entrambi i casi, la richiesta deve essere effettuata dai genitori.
I minori non devono comunicare un numero di telefono al gestore dell’identità, dato che tutte le comunicazioni inerenti la sicurezza (avvisi, procedure di recupero delle credenziali, configurazione dell’app di autenticazione, processi di sospensione/revoca, assistenza per ragioni di sicurezza) saranno indirizzate al numero di telefono del genitore.
Le linee guida sono state modificate per rispettare le richieste del Garante della Privacy. L’autorità ha chiesto in particolare che gli identity provider effettuino una “accurata verifica dell’identità del genitore e del minore, e l’individuazione delle informazioni da raccogliere e conservare, nel rispetto del principio di minimizzazione“. I service provider dovranno invece “valutare quali siano i servizi da offrire direttamente ai minori“.
I gestori dell’identità hanno ritenuto troppo gravosi i vincoli imposti dal Garante della Privacy, manifestando il loro dissenso ad AgID. Il risultato è che nessuno di essi permette di chiedere lo SPID per i minori. Al momento non ci sono date certe, ma probabilmente si dovrà attendere ancora qualche mese.