SPID a pagamento: la decisione di Aruba è confermata

SPID a pagamento: la decisione di Aruba è confermata

Il primo anno rimarrà gratuito, ma il rinnovo annuale costa 6 euro: la decisione di Aruba sullo SPID è confermata dal sito ufficiale.
SPID a pagamento: la decisione di Aruba è confermata
Il primo anno rimarrà gratuito, ma il rinnovo annuale costa 6 euro: la decisione di Aruba sullo SPID è confermata dal sito ufficiale.

Lo SPID di Aruba è diventato a pagamento: il primo anno rimane gratuito per tutti, ma dal secondo è richiesta una spesa pari a 6 euro (più precisamente 4,90 euro più IVA). Quella che in un primo momento poteva sembrare una falsa notizia, ha in realtà trovato conferma.

Aruba: lo SPID costerà 6 euro all’anno

Lo si legge a chiare lettere sulle pagine del sito ufficiale, come visibile dallo screenshot allegato qui sotto. A diventare premium è il rinnovo. Già in precedenza era previsto un costo per il riconoscimento da remoto attraverso webcam o firma digitale, non richiesto invece con l’utilizzo di altri metodi, ad esempio la Carta di Identità Elettronica.

Lo SPID di Aruba diventa a pagamento dal secondo anno

L’azienda ha giustificato la scelta nel nome della sostenibilità economica. Stando alla dichiarazione affidata ai colleghi di DDay, si tratta di un corrispettivo per il rinnovo del servizio SPID, per garantirne la sostenibilità economica e dare continuità alla sua evoluzione tecnologica.

È da verificare come gli utenti accoglieranno la decisione, notificata con l’invio di un’email. Dopotutto, quando hanno scelto Aruba come gestore, la prospettiva era quella di poter continuare a utilizzare le credenziali senza mai dover far fronte ad alcuna spesa. Per loro c’è comunque la possibilità di cambiare provider in qualsiasi momento.

Ricordiamo che, già nel 2021, Poste Italiane fece discutere scegliendo di rendere a pagamento la modalità di riconoscimento più diffusa tra i cittadini, quella eseguita presso i propri uffici sul territorio.

Iniziative come queste rischiano di spostare l’ago della bilancia, anche in termini di umore dell’opinione pubblica, in tema di una possibile migrazione a CIE come mezzo di autenticazione unico per l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione. Una prospettiva, va ricordato, fortemente e a lungo caldeggiata da diversi esponenti dell’esecutivo.

Dal sito ufficiale di Agenzia per l’Italia Digitale si apprende che le identità fin qui erogate nel nostro paese hanno da poco superato la quota dei 40 milioni.

Fonte: Aruba
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Pubblicato il
26 feb 2025
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