Quel che non si riusciva a fare neppure con i bonus cultura ai 18enni, lo si è riuscito a fare grazie alla necessità imposta dall’attuale situazione di isolamento: le registrazioni delle credenziali SPID sono improvvisamente aumentate, arrivando fino a 100 mila a settimana. Il ritmo è dunque improvvisamente raddoppiato rispetto alle 50 mila mensili erogate a fine 2019.
6,3 milioni di SPID
Oggi il numero di credenziali SPID registrate è pari a 6,3 milioni (dati di fine marzo), mentre erano 5,9 milioni nel mese di febbraio.
#SPID | Aumentano le identità digitali: rilasciate 100mila a settimana📈
Cresce l’utilizzo del sistema pubblico che consente agli utenti di accedere ai servizi online delle PA con un'unica Identità Digitale.
Scopri di più nella newshttps://t.co/QAKaCn06P4 pic.twitter.com/ndloiMqIjR
— Dipartimento per la Trasformazione Digitale (@InnovazioneGov) April 23, 2020
I motivi di questo aumento sono evidenti: costringendo i cittadini in casa, ognuno ha cercato il modo più semplice per poter accedere a molti servizi fondamentali erogati dalla Pubblica Amministrazione ed improvvisamente è stato chiaro a tutti quanto il digitale fosse fondamentale per snellire le procedure, evitare spostamenti e gestire le richieste online invece che allo sportello. Tra questi servizi, l’AGID ricorda
le indennità di sostegno al reddito erogate dall’INPS, quali il bonus dei 600 euro e il bonus baby sitting previsti dal Decreto Cura Italia, i buoni spesa dei Comuni e la Carta Famiglia, rilasciata dal Dipartimento per le politiche della famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Ora che centinaia di migliaia di persone in più posseggono lo SPID, con ogni probabilità aumenteranno le richieste di servizi tramite i siti ufficiali e anche servizi privati iniziano a sposare la causa. Se qualcosa di positivo lo si vuol trovare in questo periodo tormentato, lo SPID può essere un segnale importante: l’improvvisa accelerazione nella trasformazione digitale della domanda di servizi, automaticamente stimolerà una accelerazione nella trasformazione digitale dell’erogazione dei servizi stessi. In tal senso il KO del sito INPS rimarrà forse agli annali come il punto di rimbalzo, mentre la distribuzione della beta dell’app IO è forse il primo segno della risalita. In vista della ripartenza a qualcosa occorre pur appigliarsi.