Se per troppi anni ci si è detti che SPID era un fallimento per l’incapacità di spingere su questo fronte e di far penetrare il Sistema Pubblico di Identità Digitale tra gli italiani, ora è il momento di festeggiare l’ennesimo traguardo conseguito: lo SPID ha superato le 20 milioni di identità, con un tasso di crescita praticamente triplicato e ben 14 milioni di nuove identità aperte solo nell’ultimo anno (il sistema superava quota 10 milioni nel settembre 2020).
Con il rilascio delle identità aumenta anche l’uso. Nel 2020 sono state 144 milioni le autenticazioni ai servizi online di siti e app pubbliche. Solamente nei primi tre mesi del 2021 SPID è già stato utilizzato più di 100 milioni di volte.
20 milioni di SPID
I motivi di questo successo stanno anzitutto nell’imporsi del Cashback, progetto che ha portato molti italiani ad avvicinarsi al digitale sia nei sistemi di pagamento che nella verifica della propria posizione per il raggiungimento dei 150 euro o del Super Cashback da 1500 euro. L’adesione a questo progetto, i bonus vacanze, le sinergie con l’app IO ed altre iniziative in qualche modo legate al rilancio post-pandemia hanno portato alla registrazione di nuovi SPID i quali, insieme alla CIE, rappresentano la base delle ambizioni di trasformazione digitale che il Paese ha inserito nel cuore del PNRR.
A seguito di questa grande crescita, si è potuto spingere sull’acceleratore portando finalmente lo SPID al centro dei servizi della PA al cittadino e nel cuore dei rapporti tra il cittadino e l’INPS. L’aumento dei servizi accompagnerà ora la crescita dello SPID non soltanto con iniziative utili ad attrarre nuovi utenti, ma anche con funzionalità utili a trattenere la community già registrata.
Questi 20 milioni di SPID non sono un punto di arrivo, ma un punto di partenza. Alla luce di quanto faticato ed ottenuto negli anni passati, però, sono anzitutto un importante successo.