Vodafone, il Politecnico di Milano e L.I.F.E. hanno unito le loro forze per un hackathon dedicato al 5G, messo in campo nei giorni scorsi con l’obiettivo di immaginare quali saranno i benefici derivanti dall’impiego dei network di prossima generazione nell’ambito dello sport. Una full immersion che ha unito l’operatore, il mondo dell’educazione e quello delle startup.
Wearables for Sports
Il nome dell’iniziativa è Wearables for Sports. Un appellativo che ne spiega bene la finalità. Protagonisti i dispositivi indossabili che rilevando i parametri biometrici nonché i movimenti di un atleta attraverso i sensori integrati, sono in grado di guidarlo durante la performance sfruttando la velocità nella trasmissione dei dati e le latenze ridotte al minimo di una connessione alla rete 5G. Uno spunto dal quale, in futuro, sviluppare apparecchiature e servizi capaci ad esempio di permettere a un allenatore di seguire in tempo reale un’intera squadra, anche da remoto.
I 40 studenti partecipanti (divisi in otto gruppi), tutti provenienti dalla laurea magistrale di Ingegneria Biomedica e Informatica del Politecnico di Milano, si sono concentrati su quattro sport in particolare: corsa, ciclismo, tennis e calcio.
Il progetto selezionato e premiato si chiama Tennis Yourself ed è ideato per consentire agli atleti di migliorare le loro prestazioni durante le fasi di allenamento, attraverso la ricezione sullo smartwatch di feedback visivi e vocali in tempo reale. Il team responsabile dello sviluppo ha impiegato 12 ore per mettere a punto gli algoritmi necessari al miglioramento della battuta, mostrandone infine una demo alla giuria.
Il 5G scende in campo
Nell’era della VAR, il concetto di tecnologia in campo sembra dunque destinato ad essere presto rivisto. Anche il mondo dello sport verrà interessato dall’avvento del 5G, piattaforma sulla quale costruire l’innovazione sfruttando peculiarità proprie dei network di prossima generazione come la già citata latenza ridotta al minimo e una enorme banda a disposizione per veicolare le informazioni.
La scelta di Milano non è casuale: il capoluogo lombardo già ospita alcuni progetti sperimentali lanciati dall’operatore proprio per dimostrare come sarà il futuro della connettività. Tra questi un’ambulanza connessa, la robotica riabilitativa, l’impiego di un drone per la sicurezza della collettività e applicazioni di realtà aumentata a sostegno del turismo.