Dopo aver passato un Capodanno 2021 all’insegna dell’arancione rafforzato, passeremo un Capodanno 2022 all’insegna del verde rafforzato. Dal punto di vista simbolico cambia molto, ma lo stato d’animo segna oggi meno paura e più stanchezza. Una nuova indicazione proveniente dal nuovo decreto legge firmato da Mario Draghi è relativo all’espletamento dello sport di squadra, qualcosa che fino ad oggi era concesso anche ai non vaccinati e che a partire dal 30 dicembre non sarà più consentito.
Green Pass rafforzato per lo sport
Nella fattispecie il decreto legge introduce questa nuova restrizione per l’anno nuovo in arrivo: per svolgere attività sportive al chiuso è necessario essere dotati di Super Green Pass (meglio definito come Green Pass rafforzato), il che significa che occorre essere vaccinati con tre dosi oppure guariti. In linearità con le altre disposizioni pubblicate, ed in attesa della pubblicazione del testo del decreto in Gazzetta Ufficiale, è presumibile che in presenza di due sole dosi di vaccino (in attesa che scada il periodo per poter accedere alla terza dose) vada aggiunto al tutto anche un tampone di conferma.
Coinvolti in questo nuovo schema tutti gli sport di squadra al chiuso, partendo dalla pallavolo e arrivando al basket, passando per la pallamano, fatta teoricamente esclusione per tennis o altre discipline dell’atletica che vengono affrontate singolarmente. Cambia pertanto anche la modalità di controllo con VerificaC19, dove all’ingresso occorrerà portare avanti un controllo di natura differente: non si dovrà più verificare soltanto il Green Pass, ma occorrerà scegliere la giusta opzione “rafforzata” in virtù del nuovo regolamento in vigore dal 30 dicembre.
Fino ad oggi lo sport al chiuso viveva una apparente contraddizione: il Green Pass necessario per andare sugli spalti e un semplice tampone per andare in campo. Con il nuovo decreto il Green Pass rafforzato diventa fondamentale a prescindere, con in aggiunta l’obbligo di FFP2 tra il pubblico.
Questo aspetto introduce di fatto uno step ulteriore, ossia una sorta di obbligo vaccinale per nuove categorie di lavoratori: sono i professionisti della pallavolo, del basket e del calcio a 5, che espletano la propria professione nelle palestre e che per potervi accedere dovranno essere vaccinati con terza dose o guariti dal Covid. Ne sono esenti gli sport all’aperto (calcio, rugby o altri) per i quali è al momento ancora possibile portare avanti le attività benché il numero delle positività sia in aumento pressoché ovunque.
Quando nel recente passato si è parlato di obbligo vaccinale per gli sport al chiuso, le barricate tirarono in ballo la necessità di far proseguire l’attività formativa e sportiva senza ostacoli eccessivi. La variante Omicron ha però cambiato le carte in tavola e per i non vaccinati il rischio per la salute diventa eccessivo: anche per lo sport inizia dunque un nuovo percorso nel quale il QR Code diventa vero e proprio passaporto sanitario essenziale.